Oggi si annuncia una giornata cruciale per la politica italiana. Nell’attesa delle decisioni che, con la consueta saggezza, il Presidente Mattarella assumerà, torno a fare appello ai maggiori partiti italiani affinché raggiungano finalmente un accordo per scongiurare seri problemi all’Italia.
Ci sono segnali che vanno colti con attenzione. Nonostante la Borsa continui a registrare continui rialzi del listino, non va sottovalutato lo scatto dello spread, che venerdì è aumentato improvvisamente di sei punti base, a 124, soglia confermata stamani alla riapertura dei mercati finanziari.
L’aumentato divario tra Bund e Btp fa pensare a un calo di fiducia dei mercati verso l’Italia data la confusa situazione politica e l’imprevedibilità degli esiti dei negoziati di Governo. Un deficit di credibilità che pesa nell’Ue.
Tornando al quadro politico, oggi sembra che Salvini sia disposto a formare un governo con il M5S: pur essendo una situazione assolutamente priva di certezze soprattutto pensando a Bruxelles e alla difficoltà che potrebbe avere trovandosi un governo tendenzialmente con posizioni antagoniste alle politiche Europee. Sono sempre più convinto che l’Italia non possa rimanere altro tempo senza un Governo.
Sono convinto oggi più che mai che solo una presa di coscienza dei due maggiori partiti e un forte richiamo alle loro responsabilità possa finalmente siglare un patto di collaborazione che duri almeno due anni.
Tornare al voto con questa legge elettorale, che ci ha portati nella difficoltà di non avere una vera maggioranza politica, non ha senso ed appare a mio avviso un ennesimo suicidio politico.
Oggi il Presidente della Repubblica Mattarella convocherà per l’ultima volta i rappresentanti dei vari partiti con l’auspicio di trovare una sintesi che gli permetta di affidare l’incarico.
Personalmente, ritengo che qualsiasi ipotesi non possa essere sostenibile in questo clima; la proposta che rivolgo ai partiti è quella di firmare un contratto tra tutte le forze politiche per formare un governo della durata di almeno due anni al fine di risolvere alcune delle priorità del Paese: l’approvazione del DEF, quindi la Legge Finanziaria e, successivamente, la riforma dell’attuale legge elettorale, anche quella che riguarda gli italiani all’estero.
Tutto ciò per non danneggiare l’Italia.
Faccio appello fortemente ai leader di tutti i partiti affinché si facciano carico delle enormi responsabilità cui sono chiamati, e che non continuino a rimanere fermi sulle posizioni con la scusa del mandato ricevuto dagli elettori: il voto è stato dato loro per far crescere l’Italia, non per litigare tra di loro.
*deputato eletto nella ripartizione estera Sud America, fondatore e presidente dell’USEI – Unione Sudamericana Emigrati Italiani