Gianni Alemanno e Francesco Storace sono eletti all’unanimita’ presidente e vicepresidente del ‘Movimento nazionale per la sovranità’, nato dalla fusione tra Azione Nazionale e La Destra, che mira ad aggregare il centrodestra: mantenendo la tradizione delle battaglie della destra, a partire dalla difesa della famiglia, dell’ordine e dei diritti di cittadinanza. Ma anche interpretando in Italia quel sovranismo che, specie dopo l’elezione di Trump alla Casa Bianca, sempre piu’ si fa strada in alcuni movimenti come antidoto ad una globalizzazione fuori controllo.
Un movimento, secondo Alemanno, che dia forma all’idea di Pino Rauti di uno “sfondamento a sinistra”: per un centrodestra finalmente unito, con primarie di leadership e di programma, che vinca alle prossime Politiche e, cosi’, “salvi il Paese”.
“Lancio un appello chiaro alla Lega di Matteo Salvini e a Fdi di Giorgia Meloni per fare questo polo sovranista e affrontare insieme le battaglie. Guai a chi si tira indietro” dice Alemanno che, rivolgendosi a tutto il centrodestra, propone: “facciamo il tavolo comune e usiamo lo strumento delle primarie per avere l’unita’ senza compromessi al ribasso. Vogliamo fare in modo che con le primarie si scelgano leader e orientamenti di fondo in base a un perimetro comune. Se lo facciamo, e non mi sembra difficile, tra un anno vinciamo le elezioni e salviamo l’Italia”.
“E’ stato un bel congresso, molto partecipato e ricco di contenuti. Ora si riparte. Abbiamo la sede in via Paisiello, da lì ci rimettiamo in cammino, come sempre, con i volontari e i militanti. Tanto impegno, trolley e treno…”. Lo dice Roberto Menia, eletto vice segretario dal congresso fondativo del Movimento nazionale per la sovranità. La struttura della nuova formazione fa perno logistico sulla sede in affitto di via Paisiello, di proprietà della Fondazione An. Come organo di informazione, può contare sul Giornale d’Italia. Menia è anche segretario generale del CTIM, il Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo fondato da Mirko Tremaglia.
LA POSIZIONE DEL CARROCCIO La Lega, con Giancarlo Giorgetti, ribadisce l’interesse al progetto della nuova formazione, il cui nazionalismo in fondo non mina la radice comune sovranistica dei due movimenti. “Possiamo fare strada assieme, dobbiamo farla perche’ ce lo chiede la storia. Ma dobbiamo farlo nella chiarezza. Lo diciamo ad Alemanno e Storace e a Berlusconi. Senza chiarezza non c’e’ rispetto per il popolo”, ammonisce invocando “alleanze chiare nella sostanza e nelle motivazioni”. E qui, se con i sovranisti di destra il Carroccio se la sente di parlare, con Berlusconi le cose si fanno piu’ difficili. “L’alleanza con Fi la possiamo anche fare, ma come facciamo ad allearci con qualcuno che gia’ immagina che vuole fare l’accordo con Renzi per garantire il governo al Paese?”, domanda il leghista.
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