“Ha ragione Beppe Grillo quando dice che questa legge ius soli è un pastrocchio”: lo ha dichiarato l’on. Ricardo Merlo, fondatore e presidente del MAIE, che poi ha sottolineato: “Noi non siamo d’accordo e voteremo contro anche al Senato, cosí come abbiamo fatto alla Camera, perchè quello che sta facendo il Governo PD è paradossale: facilita il diritto di cittadinanza agli stranieri e impedisce lo stesso diritto agli italiani che vivono all’estero”.
“Da quando il MAIE è entrato in Parlamento – ha evidenziato il presidente Merlo -, la nostra battaglia è stata sempre quella di essere la voce degli italiani che vivono all’estero. Abbiamo cercato di tenere alta l’attenzione dei vari Governi, che si sono succeduti dal 2008 ad oggi, sui temi della promozione della lingua e della cultura italiana, dell’identità, del Made in Italy, abbiamo lottato per una rete consolare moderna ed efficiente, abbiamo chiesto sostegno per gli italiani coinvolti in crisi umanitarie, come in Venezuela; abbiamo presentato varie volte emendamenti a questa pdl, in questa occasione il Sen. Zin lo ha fatto anche a Palazzo Madama – emendamenti bocciati dal Governo PD – per abolire l’assurda discriminazione delle donne italiane nella trasmissione della cittadinanza e per concedere la cittadinanza italiana ai residenti nei territori appartenuti all’ex Impero austroungarico e ai loro discendenti”.
Ricardo Merlo ha proseguito: “Purtroppo mentre tutte le nostre richieste per i diritti DEGLI ITALIANI che vivono all’estero, giacciono in qualche cassetto e le nostre proposte e i nostri emendamenti vengono sistematicamente bocciati, il Governo PD vuole far passare una legge sulla cittadinanza che è un pastrocchio, proprio come dice Grillo! Uno ius soli, combinato con uno ius culturae, che avrà come conseguenza che centinaia di migliaia di stranieri – che non hanno nessun legame con i nostri valori, la nostra cultura, la nostra storia – potranno inevitabilmente godere anche dello ius sanguinis. Una legge che non ha riscontro in nessun altro paese europeo!”.
“E’ un controsenso, soprattutto oggi, dove è molto probabile che chi è immigrato in Italia per un motivo contingente – vedi il caso di rifugiati per guerre e crisi umanitarie – rientri nel suo paese d’origine una volta che il problema sia superato, e lì continui a trasmettere la cittadinanza italiana ius sanguinis a tutti i suoi discendenti. Da tempo abbiamo reso nota la nostra posizione contraria a questa legge-pastrocchio: una legge fatta oltre tutto in mezzo ad una congiuntura politica internazionale complicata, soprattutto per l’Europa, una legge – ha concluso Merlo – che potrebbe essere fonte di nuovi problemi per l’Italia”.
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