Emanuela Claudia Del Re, sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, ha risposto nell’Aula della Camera a un’interrogazione presentata dall’On. Ungaro, deputato Pd eletto in Europa. L’interrogazione riguardava le possibili iniziative per incrementare il personale e le risorse finanziarie della rete consolare italiana, con particolare riferimento agli uffici consolari di Londra e Manchester.
“In risposta all’interrogazione – ha detto il sottosegretario Del Re – desidero ringraziare naturalmente l’onorevole interrogante per avere sollevato una questione che sta particolarmente a cuore alla Farnesina. Per poter rispondere sul caso specifico della situazione dei servizi consolari del Regno Unito, anzitutto ritengo opportuno svolgere alcune premesse di carattere generale sulla situazione del personale del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale”.
Del Re ha ricordato “la pesante riduzione del personale di ruolo che ha interessato la Farnesina” negli ultimi anni e che ha determinato “una riduzione del 30 per cento delle unità appartenenti alle aree funzionali rispetto al 2006”. Una situazione che “ha causato un drastico innalzamento dell’età media del personale a 56 anni e una crescente difficoltà ad assicurare un livello di servizi adeguato alle esigenze dei cittadini e delle imprese all’estero, come ad esempio cittadinanza, visti e passaporti, sicurezza”.
“Al contempo, la Farnesina è stata chiamata a realizzare negli ultimi anni un limitato (ma pur sempre impegnativo, date le scarse risorse a disposizione) piano di aperture di nuovi uffici in Paesi emergenti o di forte interesse strategico per l’Italia: cito, ad esempio, a Niamey, Conakry, Ulaanbaatar, Erbil, Chongqing, Ho-Chi-Min City e, probabilmente in futuro, Ouagadougou, cui si è fatto fronte con un’ulteriore redistribuzione delle risorse.
La carenza di personale indispensabile per il corretto funzionamento delle nostre strutture all’estero, sia sotto il profilo consolare che amministrativo-contabile, presenta quindi aspetti che non mancano di destare preoccupazione”.
La buona notizia è che alla Farnesina verranno assunti “177 funzionari amministrativi e consolari nel biennio 2018-2019, nonché 44 funzionari appartenenti all’area della promozione culturale”. “Il personale assunto – ha sottolineato il sottosegretario – andrà a sostituire parzialmente quello che cesserà nel prossimo biennio per raggiunti limiti di età e sarà decisivo per preservare la funzionalità della rete all’estero”.
“Il reclutamento di nuove unità di personale di ruolo è indubbiamente un primo importante contributo all’efficienza (e per molte sedi anche al funzionamento) della rete diplomatico-consolare in tutti i settori di competenza e, quindi, sicuramente in quelli di interesse per le nostre comunità residenti all’estero, inclusi i connazionali che risiedono nel Regno Unito”.
Anche i contrattisti in arrivo, avverte Del Re, non potranno essere la soluzione definitiva, visto che i loro compiti e le loro funzioni sono diverse dagli impiegati di ruolo del ministero. Comunque, “nella fase attuale la Farnesina continua a riservare la massima attenzione all’efficienza della rete consolare, con particolare attenzione alle sedi con più rilevante presenza di comunità italiane espatriate, anche alla luce di un incremento medio registrato negli ultimi cinque anni del 20 per cento dei cittadini italiani residenti all’estero, che sono passati da 4.662.213 nel 2012 a 5.603.215 nel 2017. Tra esse, oltre a quella del Brasile, Argentina e Germania, anche il Regno Unito ed, in particolare, il consolato generale a Londra, che – in connessione con la Brexit – ha registrato un incremento esponenziale della domanda di servizi consolari da parte della comunità italiana residente in loco”.
“Per mettere in condizione tale sede di farvi fronte, è stato infatti recentemente disposto l’invio di 5 funzionari consolari in assegnazione temporanea e sono state assunte 5 unità a contratto locale temporaneo. È stata inoltre disposta l’assunzione di ulteriori 10 persone a contratto per un anno; l’assunzione di tali ultime unità di personale non è ancora stata finalizzata e gli effetti della loro presenza saranno pertanto visibili a breve.
Viste le risorse attualmente disponibili, si tratta di un piano di rafforzamento della capacità della sede del tutto straordinario e che permetterà di venire incontro alle esigenze dei connazionali residenti non solo a Londra, ma anche per esempio quelli presenti a Manchester e in altre località del Regno Unito. Con specifico riguardo al consolato di Manchester si comprendono gli auspici dell’interrogante per una sua nuova riapertura. Tuttavia, una revisione del provvedimento che nel 2011 dispose la soppressione del consolato di Manchester potrà costituire oggetto in esame, così come qualsiasi altra ipotesi di istituzione di sedi diplomatico-consolari, nell’eventualità di un rafforzamento delle risorse umane e finanziarie a disposizione del MAECI.
Continua inoltre l’impegno per la digitalizzazione dei servizi consolari: in particolare, in 75 sedi, tra cui Londra, è ormai attivo il servizio Fast.it: il portale consente che la richiesta di iscrizione all’AIRE venga fatta da remoto, con evidenti vantaggi per gli utenti, cui viene offerto un servizio a distanza che permette di monitorare lo stato di aggiornamento della pratica; per le sedi che, acquisita la pratica tramite Fast.it, non devono più procedere all’inserimento manuale dei dati; per la stessa correttezza ed allineamento dei dati riportati nel Sistema Integrato Funzioni Consolari e trasferiti ai comuni.
Il portale Fast.it a partire dal 15 maggio scorso si è arricchito di una nuova funzionalità: la cosiddetta “Comunicazione della variante della residenza” che permette al connazionale di comunicare alla sede l’eventuale cambio di indirizzo nella medesima circoscrizione consolare.
Tale innovazione permetterà, soprattutto nelle sedi dove è frequente il cambio di residenza, come nella circoscrizione di Londra, un notevole risparmio di lavoro e tempo per gli addetti, che potranno pertanto gestire i servizi più in sofferenza, come per esempio quello dei passaporti. Si ricorda infatti che le operazioni di variazione AIRE, cambi di indirizzo, sono state solo nel 2017 circa 200.000. Questo dato serve a dare la misura dell’importanza della digitalizzazione dei servizi, che questo Ministero sta cercando di perseguire per far fronte alla sopra ricordata costante decrescita delle risorse umane a disposizione della rete diplomatico-consolare.
Ovviamente, anche dal punto di vista della capacità di sfruttamento delle risorse tecnologiche, l’immissione nei ruoli di personale più giovane e pertanto “nativo digitale”, come si dice, potrà portare vantaggi immediati sull’efficienza dei servizi. Infine, si ricorda che andrà a breve a regime la distribuzione ai consoli onorari dell’attrezzatura per la captazione e l’invio a distanza dei dati biometrici necessari per il rilascio di passaporto.
Anche tale innovazione servirà per alleviare la pressione dell’utenza sulla sede consolare di Londra e servirà anche a garantire un servizio di prossimità all’utenza. Si sta infine verificando la possibilità di far gestire in outsourcing alcune procedure propedeutiche al rilascio dei passaporti, nel rispetto della normativa vigente sui contratti, sulle funzioni delegabili alla pubblica amministrazione e sulla tutela della privacy dei cittadini e sulla sicurezza.
In conclusione, desidero rassicurare l’onorevole interrogante che l’adeguamento dei servizi offerti dalla rete consolare, in particolare del Regno Unito, costituisce una delle priorità della Farnesina. Peraltro ho avuto io stessa occasione di parlarne a Londra durante il vertice dei Balcani in una bilaterale con Sir Duncan e tra l’altro di fare presente proprio alla Gran Bretagna che è necessario che nelle procedure la Gran Bretagna stessa predisponga degli uffici che possano essere di sostegno ai gruppi di italiani e agli individui più vulnerabili, soprattutto per le procedure in forma digitale”.