Si sono conclusi oggi alla Farnesina i lavori del primo Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Michele Schiavone, segretario generale CGIE, a fine giornata ha parlato con i giornalisti anche di voto all’estero, “un tema prioritario per noi”, ha sottolineato.
Secondo Schiavone “il voto per corrispondenza è l’unico strumento spendibile per la partecipazione al voto degli italiani nel mondo”. E’ la stessa opinione di Laura Garavini, per esempio, senatrice Pd che intervistata da ItaliaChiamaItalia ha detto appunto che non si può prescindere dal voto per posta, quando si parla di voto all’estero.
“Sia in Italia che all’estero – ha ricordato Schiavone – ci sono state delle novità: qui il tagliando antifrode, all’estero un controllo rafforzato sulla tracciabilità voto”. “Le polemiche di stampa e tv italiane” sulla regolarità del voto “sono in parte pretestuose. Secondo me c’è stato un eccesso di zelo nella ricerca di presunti “casi” per alimentare le polemiche su un voto che per noi è indispensabile per garantire il principio di cittadinanza”.
In ogni caso è impossibile negare la necessità di migliorare il meccanismo con cui votano gli italiani nel mondo, “nella speranza di fare progressi utilizzando le nuove tecnologie”. Dunque, un domani, voto elettronico.
C’è poi la questione dello scrutinio dei voti espressi dai nostri connazionali nel mondo, spoglio che certamente “è da migliorare – evidenzia il Segretario Generale CGIE -, perché non è possibile che a 20 giorni dal voto non si abbiano dati definitivi”. Eppure i nuovi diciotto eletti all’estero sono già stati proclamati e sono entrati in Parlamento.
Sono stati presentati dei ricorsi – ricordiamo quello presentato dall’On. Fabio Porta e dal Pd -, ma – ha fatto sapere Schiavone – “non saranno giudicati in tempi brevi”.