Michele Schiavone, segretario generale del CGIE, intervenuto nella seconda giornata di Plenaria alla Farnesina, ha sottolineato come “la presenza degli italiani all’estero aumenta in maniera esponenziale, c’è bisogno di politiche nuove per poter contenere questa diaspora ma soprattutto per trovare soluzioni che partano sia dall’Italia che dai Continenti in cui noi viviamo”.
Per fare questo, tra le altre cose, “va rafforzato il ruolo del Cgie, come organismo di rappresentanza di tutte le comunità e di raccordo e sintesi da una parte con i Comites, i cui compiti sono stai precisati, ampliati e adattati alle nuove esigenze, e dall’altro con i parlamentari, come interlocutori privilegiati che hanno bisogno di una visione unitaria”.
“E’ lecito affermare – ha evidenziato Schiavone – che le risorse destinate alla politica estera e alla cooperazione internazionale sono troppo poche per un Paese che per la sua natura e la sua condizione deve fare della proiezione globale la sua dimensione essenziale”. “Dei circa 2,6 miliardi di euro del bilancio del Maeci”, ha ricordato il segretario generale del CGIE, “il 70% è assorbito da trasferimenti a organizzazioni internazionali ed enti e solo il 30% è assegnato a destinazioni frutto di scelte politiche”.
LINGUA E CULTURA
“Il Fondo per la promozione della lingua e cultura italiana nel mondo è dotato complessivamente di 150 milioni in quattro anni. Per i corsi di lingua e cultura la spesa storica dei 12 milioni di euro viene prevista in partenza e persiste per l’intero triennio”. “Gli assegni agli Istituti italiani di cultura sono aumentati di 3,5 milioni per il prossimo anno e di 8,5 milioni in quelli successivi; il contributo alla Dante Alighieri cresce di 2,6 milioni; l’incentivazione per le cattedre di italianistica di 1.9 milioni nel 2018 e di 2,3 in seguito”.
ACCELERARE SU STATUTO FRONTALIERI
Il CGIE “accoglie la sollecitazione che proviene dalla comunità dei frontalieri a sensibilizzare tutti i Paesi interessati sull’esigenza di intervenire per garantire la viabilità ed evitare ritardi, impedimenti e pericoli di ogni genere. Riteniamo che sia utile e produttivo accelerare il lavoro del tavolo interministeriale per lo Statuto del lavoro frontaliero, la cui adozione costituisce il necessario e indispensabile corollario a premessa di qualsiasi accordo bilaterale con i Paesi di confine”.
PREOCCUPATI PER IL VENEZUELA
Il Consiglio generale degli Italiani all’estero (Cgie) lamenta la “perdurante drammatica situazione di pericolo” in cui versa il Venezuela, “con particolare riferimento alla nostra numerosa e vitale comunità” ed auspica una “prossima soluzione della crisi”. Schiavone ha ricordato inoltre “la mancanza di generi di prima necessità e la privazione della libertà” nel Paese, in preda a una lunga crisi politico, economica e umanitaria.
“Grande preoccupazione”, ha poi spiegato il segretario generale del Cgie, destano anche la situazione della “sicurezza della nostra comunità in Zimbabwe, dopo il recentissimo colpo di Stato a opera dello Zanu, lo stesso partito del Presidente Mugabe, e il pericolo che il conflitto fra le fazioni abbia un’escalation rapida e violenta, che potrebbe dilagare in Sudafrica provocando un effetto domino, simile a quello della primavera araba in Nord Africa”.
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