Gian Luigi Ferretti, attento osservatore dell’universo degli italiani nel mondo. L’estate è passata, si guarda al futuro, alle prossime Politiche. Qual è la tua fotografia per quanto riguarda il voto all’estero? Cosa vedi intorno a te?
Ogni vigilia elettorale è un periodo di grande tristezza per me. Quando al fianco di Tremaglia mi battevo per la conquista del voto agli italiani all’estero, mi immaginavo di arrivare alla terra promessa, una vallata verde, fertile e soleggiata. Invece mi trovo in una palude infestata da mostri ed insetti fastidiosi, dove si aggirano brutti ceffi, banditi.
Addirittura? Chi sono questi mostri?
Mostri sono gli approfittatori, disposti a tradire e mentire pur di arrivare all’agognata poltrona. Sono i voltagabbana.
E gli insetti?
Sono quelli che da sempre definisco “candidantropi”, i velleitari che arrivano a sciami nella stagione delle elezioni. Spesso non sanno ancora con chi si candideranno, destra o sinistra che importanza fa?
Spiegaci meglio.
Il fenomeno si manifestò già nelle prime elezioni, quelle del 2006. Ci fu Renato Turano che annunciò la sua candidatura col centrodestra per poi trovarsi eletto senatore per l’Unione di Prodi. Stesso percorso fece la buonanima di Edoardo Pollastri, militante dell’estrema destra e amico intimo di Tremaglia, che fino all’ultimo contrattò la sua candidatura sia con la destra che con la sinistra, optando poi per quest’ultima. Per parlare degli “uno su mille” che “ce la fa”.
Quasi tutti i velleitari sono convinti che gli spetti la poltrona solo per il fatto di risiedere all’estero, anche se mai prima si sono occupati delle problematiche degli italiani nel mondo. Questo tipo di candidato, una volta costatato che i 30.000 voti di preferenza che vantava sono in realtà al massimo 300, ha una reazione a due stadi: dapprima lamenta che gli sono stati rubati i voti e poi sparisce dal panorama del mondo degli italiani all’estero.
Se per costoro provo umana pietà, per i mostri di cui parlavo poc’anzi, i voltagabbana, ho profondissimo disprezzo. Non dico che non si possa cambiare idea, ci mancherebbe. Sbagliare è umano. A questo punto uno dice: “Ho sbagliato, scusate, lo riconosco” e si ritira in buon ordine. Invece no, costoro, nel corso della partita, s’infilano la maglia degli avversari e pretendono di continuare a giocare come se niente fosse.
C’è una signora che ha cambiato più partiti che mutande nel corso della legislatura, anche se è rimasta fedele al centro-sinistra votando diligentemente in ogni occasione come i parlamentari del PD. All’avvicinarsi delle elezioni ha cominciato a preoccuparsi e a guardarsi intorno finendo per buttarsi dalla parte opposta dove le è stato garantito l’agognato posto in lista. Lo ha fatto per il bene degli italiani nel mondo, si è affrettata a dichiarare con notevole faccia tosta.
Mostri e insetti fastidiosi dunque in campagna elettorale…
Sì. E non è finita. Ci sono anche i banditi. Li conosciamo tutti, sono quei mascalzoni che si approfittano degli scarsi controlli sul voto all’estero e sullo spoglio caotico delle schede. Si è visto di tutto, persino decine di migliaia di schede stampate clandestinamente e poi votate.
Chi vedi in pole position per il voto all’estero?
Questa volta vincerà il centrodestra se si presenterà, come credo, con una lista unica, soprattutto se ne farà parte il MAIE che obiettivamente ha lavorato seriamente, giorno dopo giorno, in ogni parte del mondo e ha creato una rete ben organizzata.
Ma, come sempre avviene nel campo del centrodestra, il quadro preciso si avrà solo all’undicesima ora. Per adesso siamo ancora al folclore. Non passa giorno che non spunti un nuovo candidato di Forza Italia, a occhio credo che ormai siamo arrivati al doppio degli effettivi posti per una lista. Ma in una lista di colazione naturalmente anche Lega, Fratelli d’Italia, MAIE ed altri pretenderanno quanto gli spetta.
Tanto per fare un esempio, in Nord America i posti nella lista per la Camera sono 4 ed è logico pensare che i candidati saranno 1 della Lega, 1 di Forza Italia, 1 di Fratelli d’Italia e 1 del MAIE. Però conto già 3 di Forza Italia ad avere annunciato la loro candidatura.
E il PD?
Il PD è visibilmente preoccupato. Si trova a dovere difendere l’indifendibile e prova a farlo col metodo Garavini, detto anche metodo Tutto-va-ben-madama-la-marchesa. I parlamentari uscenti si devono ripresentare al giudizio degli elettori dopo avere votato a favore di tutte le porcate che il governo ha perpetrato ai danni degli italiani all’estero.
Panico, che fare? Mentire spudoratamente. Da qualche giorno è partita una campagna di disinformazia: non è vero che il governo ha fatto tagli, anzi ha investito molto. Sono arrivati ad organizzare un convegno dal titolo “Il PD per gli italiani all’estero – Una legislatura feconda”. Feconda, capito?
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