Si ricomincia. Oggi ha riaperto il Parlamento. Finite le lunghe vacanze natalizie, anche i nostri 18 eroi eletti all’estero piano piano, alla spicciolata, stanno rientrando a Roma dopo avere trascorso le ultime settimane nei propri Paesi di residenza, accanto alle loro famiglie e vicino alle comunità italiane. Ora, però, è tempo di tornare operativi, riprendere i progetti in parlamento e le pressioni sul governo per risolvere i problemi.
Tante sono le speranze per il 2017 da parte degli italiani all’estero. Tante le questioni sul tavolo ancora irrisolte. A cominciare dall’Imu, maledetta Imu, odiosa e ingiusta tassa che affligge gli italiani nel mondo proprietari di una casa in Italia e li colloca nell’angolo dei cittadini di serie B rispetto ai propri fratelli residenti nello Stivale. Una discriminazione che ancora grida vendetta e che i nostri parlamentari non possono fare finta di avere dimenticato. Da parte nostra, li invitiamo a non gettare la spugna, su Imu e altre questioni non meno importanti, e li sproniamo anzi a fare di più. Garantendo loro, nel nostro piccolo, il sostegno necessario nell’affrontare battaglie sacrosante nell’interesse dei nostri connazionali.
Il 2017 della politica comincia all’insegna dell’instabilità, a prescindere dalle dichiarazioni di qualcuno o da certi titoli di giornale. Paolo Gentiloni premier non trasmette entusiasmo, appare ai più come un distinto signore prestato alle istituzioni a tempo determinato, giusto per non far crollare del tutto la credibilità del Paese e traghettarlo verso nuove elezioni nel miglior modo possibile. L’assenza di Matteo Renzi, della sua adrenalina, del suo dinamismo, è palpabile. E se non mancano i giornali, come La Verità di Maurizio Belpietro, che continuano a puntargli il dito contro, perfino per le vacanze in hotel a 5 stelle di un ex premier “disoccupato”, a noi – a cui non frega nulla di come Renzi, da libero cittadino, spenda i propri soldi o quelli dei suoi amici – interessa di più capire fino a quando durerà il letargo di un’Italia che ha perso quella carica di emotività e di coraggio che trasmetteva anche all’estero, comunque la si pensi, con l’ex sindaco di Firenze a Palazzo Chigi.
Gli italiani nel mondo guardano all’Italia con stupore. Ancora una volta. Non comprendono fino in fondo. In massa hanno votato Sì al referendum, loro, a differenza di chi in Italia ci vive. Agli italiani residenti oltre confine sembra impossibile che gli italiani d’Italia abbiano detto no all’abolizione di un poltronificio come il Cnel, all’abolizione dei rimborsi ai gruppi dei consigli regionali, all’eliminazione di oltre 300 poltrone (con annessi stipendi di lusso) al Senato; a una riforma, insomma, che avrebbe permesso all’Italia di mettere un piede nel futuro. E invece siamo ancora qui, oggi, a leccarci le ferite di un passato che sembra non volerci abbandonare. Ripiombati, di fatto, dopo la vittoria del No, nella Prima Repubblica, con un salto indietro di quasi vent’anni.
In attesa di capire quando si andrà al voto, anche il mondo degli italiani all’estero si prepara. Si preparano i protagonisti della politica che si occupa di emigrazione. Pd, Forza Italia, MAIE, USEI, M5S. E poi Lega, Fratelli d’Italia. Si studiano possibili strategie elettorali, si cercano contatti all’estero, si valutano possibili alleanze e possibili candidature.
FORZA ITALIA Il senatore Vittorio Pessina, responsabile nazionale del dipartimento italiani all’estero di Forza Italia, secondo quanto appreso da ItaliaChiamaItalia, presto incontrerà il presidente dei senatori azzurri, Paolo Romani, e poi il presidente Silvio Berlusconi. Sul tavolo la campagna elettorale per la circoscrizione estero. Pessina sa che senza il sostegno del Cavaliere non si va da nessuna parte ed è pronto a presentare all’uomo di Arcore una prima bozza di progetto in vista delle prossime Politiche. Nel mese di dicembre ha tenuto un incontro a New York con un gruppo di italiani bene inseriti nel tessuto economico, imprenditoriale e sociale americano, ha le idee molto chiare sul da farsi e proprio di questo parlerà con Romani prima e Silvio poi. Vedremo cosa verrà fuori da quegli incontri. Siamo molto curiosi.
MAIE Ricardo Merlo, presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, rientrerà a Roma domani, martedì. Già fissati importanti incontri politici e istituzionali. Il deputato italoargentino incontrerà nella nostra capitale diversi coordinatori MAIE che arriveranno dall’estero per parlare di futuro con il proprio presidente. E’ in arrivo questa settimana, per esempio, Flavio Bellinato, coordinatore MAIE della Repubblica Dominicana, mentre la settimana prossima toccherà a Mario Fera, coordinatore MAIE in Australia. A fine gennaio Merlo incontrerà, questa volta a Buenos Aires, Angelo Viro, responsabile del MAIE per i rapporti con i governi del Centro America. Merlo è convinto che si voterà molto presto e non vuole farsi trovare impreparato. Negli uffici romani del MAIE si parla già di liste e candidature.
PD Il Partito Democratico, preso com’è dai propri problemi interni, fa fatica a concentrarsi sulle dinamiche che riguardano l’estero. Almeno, questa è la nostra impressione. Eugenio Marino, responsabile del Pd nel mondo, parla più di MAIE che di Pd, come abbiamo visto prima della pausa natalizia, e se non fosse per alcuni eletti dem che si danno da fare nel mondo, beh, sarebbe molto difficile individuare una strategia quanto meno abbozzata da mettere in campo alle prossime politiche. Marino forse dovrebbe fare di più, come capo del Pd nel Mondo. Sappiamo comunque, per quanto riguarda i dem, che Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sud America e residente in Brasile, si ricandida. L’ha detto esplicitamente in una recente intervista rilasciata proprio al nostro giornale. Marco Fedi è alla sua terza legislatura e secondo statuto Pd la ricandidatura sarebbe impossibile. Ma in passato ci sono state delle deroghe e se Fedi volesse ripresentarsi siamo certi non avrebbe alcun problema ad ottenerne una. Per uno come lui ne varrebbe la pena e il partito lo sa. Francesca La Marca dimostra coi fatti di voler correre ancora una volta. Sta muovendosi all’interno della propria ripartizione, visite in Canada, negli Usa, in Messico… di sicuro si ricandida. La sentiremo presto.
Alessio Tacconi, deputato Pd eletto però con il M5S, di certo proverà a candidarsi col Pd alle prossime elezioni. Dovrà vedersela con Laura Garavini, una tosta, e con Gianni Farina, che è uno che barcolla ma non molla. Sempre che Farina si voglia ricandidare. Entrambi sono ben collegati al mondo dell’emigrazione italiana in Europa e soprattutto all’universo dei patronati. Sarà una bella sfida tutta interna ai dem.
Claudio Micheloni, senatore Pd, pensa già alla pensione. Raccontano che sia stanco di questa politica. Anche per il carattere che ha, non ne può più. E’ stato uno dei senatori Pd a dire no alla riforma costituzionale. Pare però stia lavorando affinché il suo posto lo possa vincere un suo fedelissimo. Chissà se il gioco gli riuscirà.
USEI in pista, lanciatissimo in questo 2017. Eugenio Sangregorio punta a candidarsi ancora una volta al Parlamento italiano, ma questa volta lavora per vincere davvero. Ha imparato dagli errori commessi in passato e giura ai suoi più stretti collaboratori che questa volta eviterà di dare spazio a persone che non meritano la fiducia: “Questa volta vinciamo”, promette.
Sangregorio a ItaliaChiamaItalia, “in prima linea per gli italiani del Sud America”
Anche l’USEI guarda già alla prossima campagna elettorale e si sta strutturando in maniera più organizzata e presente in Sud America. Anche su internet e sui social ultimamente ha avuto uno slancio, è più presente, e lo stesso Sangregorio partecipa di più al dibattito politico che ruota intorno al mondo dell’emigrazione. Sarà la volta buona, finalmente, per Eugenio? L’USEI in questa legislatura ha eletto alla Camera dei Deputati Renata Bueno, giovane italobrasiliana. Senza l’USEI lei non sarebbe mai entrata. A quale accordo arriveranno lei e Sangregorio? C’è spazio per tutti e due nella stessa lista? Oppure l’On. Bueno, come raccontano alcune voci di Palazzo, sta tentando davvero la mossa di candidarsi con il Pd? Beh, Porta – che vive in Brasile come Bueno – immaginiamo si metterebbe di mezzo… Voi che dite?
PUNTI INTERROGATIVI Ci sono poi, tra gli eletti all’estero, quei punti interrogativi che, a livello giornalistico, sollecitano la nostra curiosità. Che farà per esempio Fucsia Nissoli, deputata eletta nel Nord e Centro America e residente negli Usa? Lei cerca la ricandidatura, questo è noto. Ma con chi? Sicuramente con una lista che le possa consentire di avere almeno una buona probabilità di vittoria. Candidarsi per perdere no. Almeno per provarci. Lei dice di avere delle proposte, “sto valutando”. Qualcuno ha parlato anche di contatti tra lei e il M5S… a noi sembra altamente improbabile, sinceramente. Ma in politica mai dire mai.
Tra i punti interrogativi mettiamo anche Aldo Di Biagio e Mario Caruso. Il primo, senatore di Area Popolare eletto in Europa, si è impegnato a testa bassa nella battaglia referendaria (al contrario del secondo che, nulla di nuovo sotto al sole, è risultato assente ingiustificato), continua a tessere le sue fila all’interno di palazzo Madama ma anche nei diversi Paesi Ue, con il suo elettorato. Di sicuro l’ambizione di ricandidarsi Aldo ce l’ha, anche se lui si mostra tranquillo: “Per me, al contrario di altri, esiste anche altro nella vita, non solo la politica”, spiega a chi gli sta più vicino, dando a intendere che se per lui dovesse finire l’avventura parlamentare se ne tornerebbe a fare l’imprenditore come sempre ha fatto, senza tanti piagnistei. Chissà se Caruso farebbe lo stesso.
Quel Caruso che si è distinto durante questi 4 anni e mezzo per il suo dolce far niente. Se non fosse per qualche comunicato stampa redatto da una brava giornalista, Mario sarebbe il vuoto incartato. L’unica cosa che salta in mente, e che lo riguarda, è la creazione di questo mini partito, di cui non ricordiamo nemmeno il nome tanto è importante, fondato e presieduto da lui che di fatto fa il presidente di se stesso. Qualche giorno fa l’abbiamo visto, per caso, camminare intorno al Parlamento. Parlava al telefono, dimagrito, sciupato, nel suo cappotto color cammello. Così ci è apparso. Era inseguito da uno di quei portaborse che fanno pena solo a guardarli, consapevoli probabilmente essi stessi di lavorare per qualcuno che vale meno di loro. Ma così va il mondo. Pensavamo Caruso fosse scomparso dalla scena politica. La verità è che sul palco dei protagonisti non ci è mai salito. Ininfluente.
Con l’anno nuovo si preparano nuove battaglie e si cercano nuove idee che possano appassionare i cittadini e chiamarli alla partecipazione democratica, quella vera, quella dei dibattiti pubblici e delle iniziative sul territorio. A differenza di chi affida decisioni già prese a ridicole votazioni online di poche migliaia di iscritti per mascherare il delirio di onnipotenza che cova dentro di sé. Il M5S all’estero è inesistente. Degli italiani nel mondo i pentastellati se ne sono sempre fregati. Vorrebbero abolire la circoscrizione estero, eppure anche loro si preparano a candidarsi oltre confine. E’ la coerenza grillina, baby. Speriamo che i recenti voltafaccia di Grillo aprano le menti di chi si è illuso di trovare in lui il punitore della casta; il potere logora chi ce l’ha… e ne vuole avere sempre di più.
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