L’INTERVISTA DOPPIA DI ITALIACHIAMAITALIA, A RICARDO MERLO E ANGELO VIRO
Angelo Viro, vicepresidente della Casa de Italia di Santo Domingo, consigliere del Comites di Panama e dirigente del Movimento Associativo Italiani all’Estero – MAIE. Anche lei sarà a San Paolo, in Brasile, per partecipare il 12 ottobre alla grande manifestazione organizzata e promossa dal MAIE, che chiama a raccolta tutta l’America Latina. Perché?
“Perché abbiamo bisogno di continuare a dar voce a tutti quei connazionali che voce non hanno, quelli troppo spesso dimenticati dai governi che si sono succeduti durante gli ultimi anni. Ecco perché sarò a San Paolo, in rappresentanza dei miei connazionali. Non sarei mai mancato all’appuntamento”.
Evidentemente a Roma qualcuno fa fatica ad ascoltare le necessità dei connazionali…
“Durante questi ultimi anni ne abbiamo viste di tutti i colori. Lo sappiamo: sempre e solo tasse e tagli dall’Italia. Come dice il nostro presidente, On. Ricardo Merlo, non è una questione di destra e sinistra, è semplicemente che manca una visione di governo per ciò che riguarda gli italiani all’estero e il Sistema Italia nel mondo. Soprattutto, ormai ce ne siamo resi conto tutti, manca la volontà politica di fare le cose necessarie”.
Ha appena parlato di destra e sinistra… Ve l’avranno fatta mille volte questa domanda: voi da che parte state?
Noi come MAIE ci consideriamo oltre tali definizioni, non abbiamo alcun pregiudizio ideologico, la condizione degli italiani del mondo è il nostro unico punto di riferimento. Siamo in prima fila per difendere i nostri diritti, pronti ad appoggiare quei governi che saranno in grado di dare risposte alle necessità dei nostri connazionali.
ItaliaChiamaItalia, conclusa l’intervista con Angelo Viro, ha voluto contattare direttamente il presidente del MAIE On. Ricardo Merlo per chiedergli ulteriori chiarimenti sulle alleanze in vista delle Politiche del 2018.
On. Merlo, quali strategie e quali alleanze in vista delle prossime elezioni?
Il MAIE si presenta in Nord, Centro e Sud America.
Pensate di farcela?
É il momento giusto. Ci sono le condizioni politiche e noi abbiamo gli strumenti e i dirigenti necessari per affrontare al meglio la sfida. La gente è stanca dei politici e dei partiti politici tradizionali.
Ne siete proprio convinti?
Certamente sì, vinceremo e faremo deputato e senatore. Ogni voto MAIE sarà uno schiaffo alla burocrazia politica romana che considera noi italiani nel mondo figli di un dio minore. Vinceremo e aumenteremo la nostra presenza in Parlemtno; poi, in mezzo a una situazione politica divisa come quella che c’è in Italia, i nostri deputati e senatori saranno necessari per qualunque governo. Ma i nostri voti saranno solo a cambio di un programma serio per gli italiani all’estero. Questo è l’unico modo di ottenere un risultato per le persone che noi rappresentiamo, è l’unica lingua che capisce la burocrazia politica romana. Il resto sono soltanto chiacchiere”.
“Chiacchiere”? A cosa si riferisce, esattamente?
A che serve votare un parlamentare che va a Roma e diventa un peón di partito? Vota tutto sì o tutto no, a seconda degli ordini del capogruppo romano. Questo non è utile a noi italiani all’estero. Abbiamo bisogno di avere la nostra autonomia per poter negoziare le politiche giuste: rete consolare efficiente, promozione della nostra lingua e della cultura italiana nel mondo, potenziare la rete delle Camere di commercio, dare insomma più valore e maggiore spinta al Sistema Italia oltre confine.
Abbiamo parlato delle Americhe. E per quanto riguarda il resto del mondo?
Siamo realisti. In Europa stiamo valutando la possibilità di fare degli accordi elettorali con altre forze politiche. In Australia decideremo poco prima dello scioglimento delle Camere.
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