Seconda giornata di lavori della Plenaria CGIE alla Farnesina. Questa mattina è intervenuto nella Sala Conferenze Internazionali il ministro degli Esteri Angelino Alfano. “Gli oltre cinque milioni di italiani all’estero hanno prodotto ricchezza, sono una componente essenziale del Sistema Italia”, ha detto il capo della diplomazia italiana, per poi proseguire, rivolto ai consiglieri: “Ciascuno di voi è un ambasciatore dell’Italia. Dovete sentirvi qui con la ‘spilletta’ di ambasciatore d’Italia”.
“La collaborazione con il CGIE è destinata a proseguire. Il Consiglio generale degli italiani all’estero è un esempio che sta funzionando. Vi sostengo, possiamo fare un buono lavoro insieme”.
Secondo il ministro l’Italia deve confermare il proprio impegno per far rientrare i giovani ricercatori italiani: “Ogni anno espatriano 3.000 dottori di ricerca italiani. Vanno nel Regno Unito, Francia e Spagna. Fuori dall’Europa raggiungono Usa e Brasile. Parliamo del 16,2% dei ricercatori formati in patria. Diversamente attraiamo il 3% di scienziati stranieri. Il saldo quindi è negativo. È una perdita di materiale umano unidirezionale. Bisogna agevolare questo ritorno di talenti”. “Questo – ha ricordato Alfano – è un tema a cui tengo molto e devo dire che è stato anche oggetto di numerosi interventi legislativi. Non tutti hanno dato frutto ma bisogna lavorare sul ritorno dei giovani talenti”.
“In questi mesi ho avuto il privilegio di incontrare in giro per il mondo i tanti italiani che lavorano e studiano all’estero. Proprio pochi giorni fa a New York ho avuto l’opportunita’ di incontrare i nostri connazionali che sono venuti al consolato, ed erano dai brillanti ricercatori ai bambini della scuola d’Italia Guglielmo Marconi, a rappresentare un’idea nuova di una nostra connazionalita’ non legata a stereotipi e vecchi schemi del passato, ma interpreta un protagonismo sociale e civile di nuova generazione”.
Angelino Alfano ha toccato il tema della vulnerabilita’ di molti soggetti residenti fuori dal nostro paese: “Mi riferisco ai 150 mila connazionali presenti in Venezuela – ha sottolineato -. Abbiamo rafforzato gia’ quest’anno, e lo faremo anche nel 2018, le misure straordinarie di assistenza e siamo impegnati a proseguire la sospensione dell’adeguamento del tasso di ragguaglio per evitare il lievitare dei costi nei servizi consolari”.
Inoltre “stiamo esercitando pressioni sul governo di Caracas per permettere la fornitura diretta di beni di prima necessità e siamo pronti a valutare ulteriori interventi”. Il capo della diplomazia italiana ha ricordato che “già da quest’anno abbiamo rafforzato, per i più bisognosi, misure straordinarie di assistenza e abbiamo stanziato un ulteriore finanziamento di 300mila euro per aiuti in assistenza diretta ai nostri connazionali che si trovano in condizione di maggiore vulnerabilità”, soldi che si andranno ad aggiungere al milione già stanziato nei mesi scorsi. Altra questione, ha detto Alfano, è quella della Brexit, dove “siamo impegnati a difendere i diritti acquisiti dai nostri connazionali nel Regno Unito”.
Discussione su questo articolo