Ha fatto molto discutere l’atteggiamento di Silvio Berlusconi in occasione delle consultazioni al Quirinale. Quel che è successo, è noto.
Il leader di Forza Italia, mentre Matteo Salvini leggeva su un foglio la dichiarazione unitaria del centrodestra, lo accompagnava mimando e bisbigliando, come a sottolineare che quella dichiarazione lui la conosceva a menadito, anzi, che ne era stato l’artefice.
Non solo: il vero coup de théâtre avveniva alla fine della lettura, quando, allontanando con una garbata ma decisa spinta i due comprimari (Salvini e Meloni, praticamente li ha levati di mezzo, direbbe un mio amico), si rivolgeva ai giornalisti con un messaggio a braccio, per lanciare l’ennesima frecciata ai 5stelle (quella che Di Maio ha poi definito “una battutaccia”). Annullando di fatto, così, gli sforzi delle grandi manovre di avvicinamento compiute da Salvini e Di Maio da settimane. Un blitz che il Cav deve aver inscenato sul momento e di cui gli alleati nemmeno si sono resi conto. Se ne parlerà a lungo.
Le opinioni sul comportamento del Berlusca sono diverse. C’è chi sostiene che si sia comportato come un ragazzino, che non era né il luogo né il momento di mettere in piedi quel teatrino (ne siamo davvero sicuri?), ma c’è pure chi è convinto che l’uomo di Arcore abbia fatto bene a dimostrare, anche con il linguaggio del corpo, che lui è ancora al centro della scena. E che non intende cedere il palcoscenico a nessuno.
Ventiquattro anni dopo la sua discesa in campo Silvio Berlusconi è ancora regista e protagonista. Questo nessuno può negarlo. Gli altri, paragonati a lui, sono soltanto meteore. L’uomo ha una storia unica alle spalle, una grandissima autostima, ne ha passate di cotte e di crude ed è ancora in piedi.
Credere che uno così possa fare da secondo a Di Maio – o a Salvini – è da illusi. Pensare che potesse stare lì come una bella statuina mentre Salvini leggeva il suo comunicato, da ingenui.
Armando Tavano, blogger di successo residente a Santo Domingo, commenta così quanto avvenuto: “Penso che le reazioni sul comportamento di Berlusconi siano state oltremodo esagerate. Comunque unirsi ai più fa figo e lasciarsi trascinare dalla corrente è piacevole. Berlusconi è stato il bersaglio del terzo potere dello Stato. Chiunque sarebbe sparito dalla circolazione dopo aver subito addirittura una condanna penale. Lui no, continua imperterrito e gode del sostegno di oltre cinque milioni di italiani. Berlusconi è indiscutibilmente un guerriero. È temuto dai poteri forti che non riescono a sbarazzarsene del tutto. Un esempio da seguire, un grande italiano”.
Non è per nulla scontato, come si fa credere, che Salvini debba piacere a tutti gli elettori del centrodestra. Berlusconi c’è, è in campo, dice la sua e rappresenta un argine ai populisti di ogni colore. Non è escluso che il Cav stia aspettando la rinascita di Matteo Renzi per aiutarlo a creare un nuovo partito e così poter dar voce a quella parte di elettorato più moderato, che di grillini e Salvini non ne vuol sentire nemmeno parlare. Qualcuno giura che entrambi ci stiano già pensando.