“Il contratto di Governo tra M5s-Lega ha aspetti preoccupanti, è frutto del compromesso dove la Lega ha rinunciato molto di più rispetto ai pentastellati, ma è necessario dare un esecutivo al paese. Chi oggi resta fuori dall’esecutivo non deve lavorar per rompere tutto ma ha il dovere di analizzare e di essere costruttivo nell’interesse della gente”. Lo afferma il senatore di Forza Italia, Massimo Mallegni, il quale passa in rassegna i punti dei contratto.
Quello che è diventato ormai il programma legastellato “istituisce il comitato di Conciliazione, già ribattezzato, ‘il Gran Consiglio’ ragione per cui il presidente del consiglio è di fatto esautorato. E’ bandita l’opinione ed i diritti costituzionali sono cancellati. Il contratto stabilisce anche il ricatto di stato con la figura degli agenti provocatori.
Sul fronte giustizia i processi avranno tempi biblici, non ci sarà nessuna responsabilità per chi sbaglia nella Pubblica Amministrazione così come nella magistratura. Si sono dimenticati, tema caro al centro destra, di separare la carriera dei magistrati. Preoccupante è il divieto dei lavoratori autonomi di fare politica”.
Sul fronte dell’immigrazione “non c’è nessuna misura di contrasto alle partenze ma sono stati confermati i centri di accoglienza in tutte le regioni; la permanenza dei clandestini nel nostro paese sarà almeno di 18 mesi. Così come non è previsto nessun rimpatrio dei 500mila clandestini che già oggi vivono in Italia. Stop alle missioni di pace all’estero, alla difesa del territorio. No alle pensioni minime di 1000 euro. Hanno preferito elargire il reddito di cittadinanza a vita piuttosto che stimolare l’occupazione con incentivi, l’apprendistato professionale ed i voucher lavoro”.
Ancora: “Per la corruzione è prevista la confisca dei beni con la sola iscrizione nel registro degli indagati. Non è prevista la no tax area a 12mila euro, altro punto del nostro programma mancato, non c’è nessuna proposta per la politica industriale ma in compenso si paventa la chiusura dell’industria manifatturiera; nessun accenno al presidenzialismo, nessun finanziamento alla cultura ma ci sono miliardi per Roma Capitale. No alla Cyber Security. Non c’è nessuna modifica alla fiscalità sulla nautica sia mercantile che da diporto; stop alle grandi opere e alla Tav. Mancano proposte nel campo della sanità, si alle aste per le spiagge e nulla, o quasi, sul fronte sicurezza”.