Inizieranno questa settimana le consultazioni al Quirinale. Le diverse forze politiche incontreranno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla ricerca di un governo possibile. Il centrodestra si presenterà con delegazioni separate, “almeno al primo giro”, come ha detto Matteo Salvini nei giorni scorsi.
Sarà proprio il leader del Carroccio a guidare la delegazione leghista al Colle. Silvio Berlusconi guiderà invece quella di Forza Italia. Un ritorno sulla scena del Cavaliere, che nel frattempo giorni fa ha chiesto la riabilitazione per potersi ricandidare e la decisione dei giudici arriverà già nei prossimi mesi.
Il calendario delle consultazioni al Quirinale è già noto. Si inizia mercoledì 4, alle 10.30 del mattino, con la presidente del Senato, Elisabetta Casellati e si chiude giovedì 5, alle 16,30, con la delegazione dei Cinque Stelle.
Mattarella ascolterà le proposte dei diversi partiti presenti in Parlamento e cercherà di capire se esiste una maggioranza possibile, a dispetto di ciò che comunicano i numeri.
Intanto il dibattito tra le forze politiche continua. Anna Maria Bernini, capogruppo Fi al Senato, sostiene che oggi come mai “è necessario dare un governo al Paese”, “il centrodestra come coalizione vincente ha l’onere della proposta e affronterà questo passaggio con senso di responsabilità”.
SEGUI ITALIACHIAMAITALIA SU FACEBOOK, PER TE CONTENUTI ESCLUSIVI
Bernini conclude: “Con Forza Italia e il nostro leader Silvio Berlusconi ci confronteremo sui programmi senza preclusioni, ma senza accettare né veti né soluzioni confuse e costose per il Paese, che ci ha accordato grande fiducia”.
Parole responsabili, alle quali però il Movimento 5 Stelle fa orecchie da mercante. I pentastellati infatti tirano dritto: “il nostro premier si chiama Luigi Di Maio”, ribadiscono, “per noi non esistono altre soluzioni”, fatto sapere parlamentari M5S.
DIVERSI PUNTI IN COMUNE TRA M5S E LEGA
Come finirà? Sarà davvero un governo Di Maio-Salvini? Potrebbe essere. Non sono del resto pochi i punti di convergenze tra M5S e Lega, come certifica uno studio realizzato da Reti, societa’ di lobbying, public affairs e comunicazione. Ad esempio sulla giustizia, o ancora – prosegue l’analisi, citata dalla agenzia Ansa – sull’immigrazione Salvini e Di Maio si trovano d’accordo nel contrasto al “trafficking”, il fenomeno della tratta di esseri umani. Non è finita qui: sul tema del fisco, che Toninelli ha richiamato come discriminante che allontanerebbe i pentastellati e Berlusconi, Forza Italia e 5 stelle convergono sull’effettiva chiusura di Equitalia.
Ancora: il Movimento 5 Stelle e la Lega lavorano insieme per portare a casa i tagli agli sprechi della politica. I voti grillini non bastano, dunque bisogna andare a guardare fuori dal campo pentastellato. E dove, se non a quella Lega con la quale si sta intavolando la partita delle partite per Palazzo Chigi?
M5S e Lega vicini vicini, dunque. Ma Silvio Berlusconi accetterà di andare al governo con quel Movimento che ha criticato fortissimamente in campagna elettorale? Davvero l’uomo di Arcore sceglierà di sostenere un governo a guida Di Maio? Al momento sembra fantascienza, ma in politica, si sa, è davvero tutto possibile.