Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, commenta in una intervista al Corriere della Sera l’offerta di governo di Luigi Di Maio al Pd: “Io sono per rispondere no all’offerta di Di Maio. Sia chiaro, i dieci punti dei Cinque Stelle saranno anche di buon senso. Ma loro sono per abolire il Jobs act? Bene, noi no. Loro sono per l’abolizione della riforma Fornero? Noi no”.
“Governare vuol dire risolvere gli imprevisti che si palesano sul tuo cammino quando meno te l’aspetti. Se ci fosse una crisi europea, di quelle che ora non si possono mettere in conto, che cosa facciamo? Chiediamo aiuto alla piattaforma Rousseau? Suvvia, non si può fare”.
Secondo Gozi “sull’offerta di Di Maio forse Martina ha accelerato troppo. Ha fatto una fuga in avanti, si è sbilanciato. Proprio per questo è necessaria una verifica in Direzione nazionale che faccia chiarezza, una volta per tutte, sulla posizione ufficiale del Partito democratico”.
“Martina non è stato garante della posizione di tutti proprio perché, e lo si è capito molto bene dalla sua dichiarazione all’uscita dall’incontro con Roberto Fico, ha preso una posizione netta a favore del possibile accordo con i Cinque Stelle. Non è stato una figura super partes ma ha preso una strada ben precisa, diventando una delle parti in causa. Insieme a molti dei ministri uscenti”.
“Alle condizioni di oggi, non credo proprio che in Direzione ci saranno i numeri a favore di un governo coi Cinque Stelle”, “è sotto gli occhi di tutti che, in questo momento, nel Pd esiste una linea degli ex ministri e una linea dei renziani. Ci si conterà nella direzione, si farà questa verifica e tutti i dubbi, a quel punto, saranno fugati”.