Se qualcuno dieci anni fa avesse detto che un giorno un esponente del MAIE sarebbe andato al governo ci avrebbero creduto in pochi.
“Il MAIE è un movimento molto romantico, ma non sarà mai in grado di incidere a livello importante sulla politica romana e sulle scelte del governo”, “per andare a cambiare davvero le cose a Roma ci vogliono i partitoni tradizionali”, “l’idea del partito degli italiani nel mondo non funziona”. Tutte parole che oggi vengono smentite dai fatti.
La notizia ufficiale è arrivata ieri sera. Ricardo Merlo, fondatore e presidente del MAIE, è stato nominato sottosegretario agli Esteri. Un fatto storico, visto che è la prima volta da quando esistono gli eletti all’estero, ovvero dal 2006, che uno di loro arriva a ricoprire ruoli di governo. Ed è toccato proprio al presidente di un Movimento lontano anni luce dai partiti tradizionali.
Dopo dodici anni di eletti all’estero, è giunto il momento di avere un medico dietro il bancone della farmacia. Fuor di metafora, adesso un eletto oltre confine potrà occuparsi di italiani nel mondo nelle più alte sedi istituzionali e riprendere la discussione dei tanti temi legati all’universo dell’emigrazione in veste di comprimario delle scelte decisionali del nuovo governo. Possiamo davvero parlare di un successo meritato e dare speranza ai milioni di italiani del mondo che attendono risposte.
Dieci anni di MAIE, in Parlamento e sul territorio. Decine di congressi organizzati nei cinque continenti, ovunque ci sia un italiano nel mondo. Centinaia di voli aerei, chilometri macinati negli anni per andare a incontrare gli italiani all’estero lì dove nessuno voleva recarsi. E’ stato persino nella Terra del Fuego, Merlo, alla fine del mondo, pur di essere vicino alle nostre comunità.
Il fondatore del MAIE ha giocato la partita delle nomine di sottogoverno con pazienza, intelligenza, coraggio, discrezione.
Che diranno ora gli avversari di sempre? Non potranno far altro che congratularsi e riconoscere che la visione politica di Ricardo Merlo raccoglie quello che ha seminato.
Siamo convinti che nel suo ruolo di sottosegretario il Presidente del MAIE ascolterà tutti, a prescindere dai colori politici, e sarà una guida sicura e tenace per la compagine di collaboratori che lo segue da anni.
Come italiani all’estero abbiamo la speranza di portare finalmente a casa le soluzioni agli annosi problemi che da sempre ci affliggono: riforma degli organi di rappresentanza, voto all’estero, rete consolare, lingua e cultura italiana nel mondo. E poi, anche se nel contratto non c’è, l’abolizione dell’Imu, vergognosa tassa che noi italiani nel mondo siamo rimasti gli unici a pagare.
Ricardo Merlo, il sopravvissuto, va alla Farnesina per una legislatura che ci auguriamo lunga e proficua. Il cambiamento annunciato, a guardare le nomine, c’è stato davvero.