Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, colui che viene considerato sempre più il vero presidente del Consiglio, intervenuto a un dibattito al Meeting di Rimini ha parlato anche di riforme istituzionali.
“La reazione populista ha travolto tutti gli istituti della democrazia come erano conosciuti. Ha travolto anche la democrazia rappresentativa. La centralita’ del Parlamento? Il Parlamento non conta piu’ nulla, perche’ non e’ piu’ sentito dai cittadini elettori che lo vedono luogo della inconcludenza politica. Se continuiamo a difendere il feticcio della democrazia rappresentativa non facciamo un bene alla stessa democrazia”.
“Trascurare la riforma delle istituzioni democratiche per cercare di dare un senso e direzione a questa risposta popolare, si fa in fretta a buttare via tutto quanto”, ha aggiunto.
“Non faccio il processo al fatto che ci siano dei leader che hanno contatto diretto col popolo, il problema che il fenomeno e’ diventato patologico. Oggi per colpa del web, in passato con la televisione”.
“Berlusconi e’ stato il primo a creare questo rapporto diretto con la televisione. Qualcosa dobbiamo cambiarla e cambiarla radicalmente. Dobbiamo riuscire a cambiare il meccanismo dentro cui ci troviamo a operare”, ha sottolineato Giorgetti, per il quale “la verita’ e’ che i corpi intermedi istituzionali formalizzati nati all’inizio del secolo scorso li vedo tutti in crisi. Se vedo i corpi intermedi nati recentemente per libera costituzione li vedo in salute. Abbiamo visto l’incedere della storia nella direzione sempre e costantemente dalla comunita’ alla societa’. Dobbiamo invertire questa tendenza e tornare alla comunità”.
UE. NEGOZIATO DIFFICILE, SERVE PIANO INVESTIMENTI
In merito alla possibilita’ di uno sforamento del 3% del deficit nella prossima legge di Bilancio, a Skytg24 ha Giorgetti ha detto: “Non escludo niente, penso che questo fatto nuovo, che ha dato una scossa a tutta la classe politica oltre che all’opinione pubblica, rispetto al fatto che abbiamo un patrimonio infrastrutturale in grave deficit di manutenzione, rende necessario un grande piano di investimento sulle opere pubbliche. Si tratta di spese in conto capitale, che speriamo vengano giudicate dalla Commissione Europea in modo diverso rispetto al passato e che si comprenda che il Paese ha bisogno di questa operazione. Sara’ una negoziazione difficile che intendiamo fare, perche’ pensiamo di essere nel giusto”.
SOLDI AUTOSTRADE? SCOPERTO ADESSO
Rispondendo alla domanda se il contributo versato nel 2006 da Autostrade ad alcuni partiti, tra cui la Lega, abbia potuto influenzare le scelte del partito di via Bellerio: “L’ho scoperto adesso, come poi presumo Salvini e tanti altri, che c’era stato questo contributo. Non ho avuto mai nessun tipo né di influenza né di pressione, a testimonianza il fatto che le decisioni che abbiamo sempre assunto le abbiamo assunte liberamente, senza nessun di condizionamento”.