La speranza vince contro la rabbia. La voglia di un’Europa più forte e unita vince contro nazionalismi e populismi. Monsieur Macron batte Madame Le Pen al primo turno delle elezioni presidenziali francesi. Tra 15 giorni vedremo chi si assicurerà la vittoria al ballottaggio; Hamon ha già chiesto ai propri elettori di appoggiare Macron.
Così guardando alla Francia, pur nel record di voti per Le Pen, tutti tiriamo un sospiro di sollievo. Macron rappresenta plasticamente il futuro, nel suo volto giovane e pulito, nelle sue scelte anche personali, nella sua apertura al mondo e all’Europa. Il nuovo contro il vecchio. Per seppellire con la luce della ragione quel nazionalismo e quel razzismo che sono stati fonte di catastrofi e tragedie nel secolo scorso. En marche, citoyens, con Macron, con una Francia alla guida dei Paesi europei più progrediti e liberi da muri e pregiudizi.
Osservando i risultati francesi, impossibile non fare un parallelismo con l’Italia. Matteo Salvini e Giorgia Meloni, leader sovranisti, saranno felici per il risultato del Fn ma dovranno accontentarsi del secondo posto, una sconfitta per tutti coloro che pensavano che gli estremismi potessero raccogliere tanto consenso da portare Le Pen al governo. Renzi si compiace di un apparentamento visibile con un suo simile vincente, Silvio Berlusconi sorride, nel suo quartier generale di Arcore. La sconfitta di Marine Le Pen e la vittoria di Macron potrebbero convincere il Cavaliere a strappare una volta per tutte con Salvini e Meloni e a cercare di ricostruire un centrodestra moderato, non a trazione leghista, capace di governare senza gettare benzina sul fuoco del populismo. E potrebbe confermarsi l’idea di presentarsi alle elezioni ciascuno per sé, con questa legge elettorale proporzionale, e formare una coalizione dopo il voto, senza rifiutare a priori l’idea di accettare qualche ragionevole compromesso che non infici la stabilità del governo.
Destra e sinistra hanno perso la caratteristica di ideologie dirompenti e dirimenti, si fa politica cercando soluzioni condivise sui problemi concreti che la globalizzazone ha reso ineludibili. Oggi l’Europa si sveglia più unita, più consapevole, più fiduciosa di poter arginare gli estremismi di ogni colore e navigare a velocità di crociera grazie ai giovani leader che si affacciano all’orizzonte della Storia con una nuova capacità di persuasione e coesione.
Discussione su questo articolo