“Si rimane alquanto perplessi nello scorrere i dieci punti del programma cinque stelle, non solo per la fantasia con cui si è voluto approcciare uno scenario che meriterebbe solo pragmatismo, ma soprattutto per la totale distanza che il movimento sembra avere rispetto al mondo dell’emigrazione”. Così Aldo Di Biagio, senatore di Civica Popolare.
“Tra le altre cose – prosegue l’eletto all’estero – si chiede di abolire i finanziamenti all’editoria, predicando la trasparenza e – nei fatti – attaccando un canale inderogabile di informazione e contatto tra Italia e italiani. Poi si chiede di riformare l’Aire non chiarendo il perché e le modalità, si sottolinea di voler promuovere il made in Italy e le eccellenze del nostro Paese, auspicando nel contempo iniziative per ‘far tornare i nostri giovani in Italia’, creando una sorta di miscellanea di argomenti evergreen messi lì a caso”.
“Ma la ciliegina sulla torta lo merita – sottolinea Di Biagio – il ragionamento fatto sull’abitazione principale degli italiani all’estero, da cui si capisce quanto sia sconosciuta la normativa e la disciplina, con la trovata della ‘cubatura minima assimilabile ad abitazione principale’”, che sarebbe davvero interessante capire come vorrebbero normare ed attuare. Capisco – conclude il senatore eletto all’estero – l’esigenza di promuoversi e fare leva sulle criticità dei cittadini, dentro e fuori i confini nazionali, ma offendendo l’intelligenza degli stessi e dimostrando di non conoscerne le reali esigenze, si rischia di cadere nel ridicolo”.