Secondo alcune anticipazioni stampa sta per nascere “Potremo”, che è già stato soprannominato il partito dei governatori del centrodestra, visto che l’iniziativa coinvolge Giovanni Toti, Roberto Maroni e Luca Zaia. Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi, spiega: "Non esiste alcun partito dei governatori. Zaia e Maroni sono due esponenti di primo piano della Lega, io sto benissimo dove sto, in Forza Italia. Quelli in programma sono incontri istituzionali tra alleati politici, per confrontarci su idee, proposte e azioni amministrative".
"Nelle tre regioni il centro-destra ha dimostrato di saper vincere e di saper governare bene", prosegue Toti. "Mettere in comune le migliori pratiche sperimentate nelle nostre realta’ amministrative mi sembra un ottimo modo di fare politica e di cercare soluzioni ai molti problemi concreti che ogni giorno affrontano le famiglie e le imprese, dall’immigrazione alla crisi economica. Capisco lo stupore di qualcuno abituato a sterili dibattiti sul nulla, o a perplessita’ di qualche esponente politico della mia regione che riesce con difficolta’ a dialogare anche con i propri compagni di partito. A me tuttavia – conclude l’esponente azzurro – appare assolutamente normale il confronto e la sinergia con regioni ben amministrate e con Presidenti della mia parte politica che hanno dimostrato sul campo quanto possono fare per i propri cittadini".
Giovanni Toti in realtà si prepara anche a livello politico, in ambito centrodestra. Non vuole perdere il proprio status all’interno del partito e vede sempre meno di buon occhio il protagonismo di Stefano Parisi, nominato dal Cav in persona per riorganizzare Forza Italia. Secondo Raffaella Paita, capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Liguria, il governatore avrebbe preso talmente male l’ascesa di Stefano Parisi in Forza Italia “che nel tentativo di riguadagnare uno spazio nazionale ormai perduto, oltre a voler andare a Pontida, ha detto persino di essere pronto a fondare il partito dei presidenti di Regione insieme a Zaia e Maroni". Ma secondo la dem così Toti “rischia di diventare la ruota di scorta della Lega: da successore di Berlusconi a portabandiera di Salvini".
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