“Abbiamo avuto modo di confrontarci con il ministro Tria la settimana scorsa e abbiamo detto che c’e’ un livello intollerabile di tassazione per le imprese e che ci sono 5 milioni di poveri. Quindi ci sono due misure da fare subito, reddito di cittadinanza e flat tax”. Cosi’ il vicepremier Luigi Di Maio a ‘L’Aria che tira estate’ su La7 a proposito dei lavori preparatori della prossima manovra.
“Tutto mi aspettavo” ma non di essere “attaccato da chi si definisce di sinistra o addirittura dai sindacati. Non li ho mai visti in piazza contro Renzi ma ora sono contro di me che sto cercando di dare qualche diritto in piu’ ai lavoratori” con il decreto dignità.
“Una situazione che fa capire perche’ i partiti sono finiti, perche’ chi doveva difendere le fasce piu’ deboli oggi parla con il giornale di Confindustria”.
“Noi pensiamo che si debba restare nei vincoli” europei “ma bisogna andare a quei tavoli a spiegare che i vincoli attuali vanno migliorati”.
Di Maio ha proseguito: “Finora si e’ detto che per ridurre il debito bisogna rinunciare a posti letto nella sanita’, alla pensione, allo stipendio, ai diritti dei lavoratori. Bisogna invertire la tendenza e dire ai Paesi Ue e alla Commissione che per una volta viene prima la sanita’, il reddito, l’impresa e quindi l’abbassamento tasse”. Si fara’, ha aggiunto il leader M5S “come si e’ fatto anche con l’immigrazione: c’e’ la possibilita’ finalmente di cambiare le regole insieme, nessuno vuole andare al muro contro muro ma se un pensionato minimo prende circa 400 euro e la Ue ci dice che la soglia di poverta’ e’ sotto i 700 euro e’ una ipocrisia dare una pensione sotto la soglia di poverta’, non stai garantendo un minimo di dignità” alle persone.