“La buona politica è connessione sentimentale tra governanti e popolo”. (Antonio Gramsci)
“I capi di governo sono fantastici. Spesso sembra che siano gli ultimi a sapere quello che la gente vuole”. (Aung San Suu Kyi)
“Non c’è cammino troppo lungo per chi cammina lentamente, senza sforzarsi; non c’è meta troppo alta per chi vi si prepara con la pazienza”.
(Jean de La Bruyère)
“La sera del 14 luglio 1789 (giorno storico della Rivoluzione Francese), Luigi XVI di Francia sul suo diario giornaliero scriveva: “Oggi, niente di nuovo””. (Anonimo)
ATTUALIZZANDO…
Per Di Maio e Salvini è la volta buona? Per cosa? Ma per riuscire a formare un governo, perdiana. E vi sorprenderò: non scommetto. Ho ancora qualcosa da dire, ma, come tutti, sono estenuato da quanto è successo finora, negli ultimi sessanta giorni.
L‘ACCORDO SI POTEVA TROVARE SUBITO
Il risultato elettorale appariva chiarissimo, ineluttabile, e ho scritto che l’accordo tra 5Stelle e Lega – essendo l’unico realisticamente possibile – sarebbe stato augurabilmente rapido. Come sappiamo, non è andata così. Ma ho insistito sulla mia scommessa, incassando anche furenti lettere di sarcasmo da alcuni lettori (pochi, per mia fortuna) che mi accusavano, alternativamente, di essere filogrillino o fanleghista.
DALLO ZUCCHERO AGLI INSULTI E VICEVERSA
Ma poi lentamente – un passo avanti e due indietro, o due avanti e uno indietro – si è arrivati alla rottura, dalle parole zuccherose agli scazzi e perfino agli insulti. E infine Sergio Mattarella, con sublime e perfida esperienza democristiana, ha lanciato l’idea stupefacente del governo “neutrale”. A quel punto mi sono arreso e ho buttato alle ortiche la mia scommessa. Invece, no: spaventati (al di là delle dichiarazioni ufficiali) dall’ipotesi di imminenti elezioni, di colpo i due “quasi” vincitori hanno recuperato le buone intenzioni di formare un governo in tandem e dal fiele sono tornati al miele.
APPELLO A 5STELLE, LEGA E MATTARELLA
Non mi fido e non scommetto. Ma una cosa vorrei dire a Di Maio e Salvini e anche, con tutto il rispetto, a Mattarella: fate presto! Individuate due o tre cose – nei vostri programmi – che potete varare subito e fatelo partire al più presto, ‘sto benedetto governo. Un po’ di rispetto, per gli italiani che hanno votato (ripeto, in modo chiaro). Poi, col tempo (da non sciupare mai) si vedrà.