Con la delegazione del Partito Democratico, si sono chiuse le consultazioni al Quirinale. Dopo le dimissioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, mercoledi’, e l’apertura della crisi di governo, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha avviato, giovedi’ 8 dicembre, il giro di consultazioni. I primi ad incontrare il presidente Mattarella, come da prassi, sono stati i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini e il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. In due giorni il capo dello Stato ha sentito tutte le delegazioni dei partiti politici presenti in Parlamento.
Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, al termine delle consultazioni con il capo dello Stato ha detto: “La crisi che oggi è stata affrontata dal presidente della Repubblica si è aperta dopo gli esiti del referendum e le dimissioni di Matteo Renzi che le ha rassegnate al Capo dello Stato dopo averle annunciate. La delegazione ha ricevuto il mandato di chiedere un governo di responsabilità nazionale con la più larga partecipazione possibile, con l’obiettivo di portare il Paese alle elezioni quanto più velocemente possibile. Abbiamo registrato un larghissimo rifiuto e abbiamo quindi assicurato a Mattarella tutto il sostegno del Pd alla soluzione alla crisi che riterrà più opportuna”.
Mattarella da parte sua a fine giornata fa sapere di avere “ascoltato tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Nelle prossime ore valuterò ciò che è emerso da questi colloqui e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione di questa crisi di governo”. Per il presidente della Repubblica “il nostro Paese ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni”.
Il capo dello Stato sottolinea che è emersa una “prioritaria esigenza generale della armonizzazione delle due leggi elettorali per l’elezione di Camera e Senato, condizione questa indispensabile per procedere allo svolgimento di nuove elezioni”.
“Vorrei ribadire che tra i punti in primo piano vi è quello che riguarda il sostegno ai nostri cittadini colpiti dal terremoto e l’avvio della ricostruzione dei loro paesi”.
In giornata da Mattarella anche Silvio Berlusconi, che ha guidato la delegazione di Forza Italia: “Non siamo disposti a sostenere governi di larghe intese”, ha fatto sapere l’uomo di Arcore, che chiede una nuova legge elettorale per “andare al voto prima possibile”.
Il nome di Paolo Gentiloni, attuale ministro degli Esteri, resta in pole position per l’incarico da presidente del Consiglio.
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