Luigi Di Maio arriva a piedi al Quirinale, per le consultazioni. Hanno fatto lo stesso, in questo giro, anche il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico e il leader della Lega, Matteo Salvini. Con Di Maio ci sono i capigruppo del M5s a Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli.
Arrivato in piazza del Quirinale il leader del Movimento 5 Stelle è stato accolto dagli applausi e dalle grida di sostegno di un piccolo gruppo di persone che si trovavano sotto il palazzo della Consulta.
“Abbiamo detto al presidente della Repubblica che sentiamo tutta la responsabilita’ di essere la prima forza politica del Paese e di lavorare il prima possibile per assicurare una maggioranza a un governo di cambiamento che guardi al futuro”, ha detto il capo politico dei pentastellati a conclusione dell’incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Un incontro durato quasi 45 minuti, al termine del quale Di Maio ha spiegato: “Abbiamo discusso con tutti e non abbiamo posto veti a nessuno, abbiamo parlato di temi”. Di certo, “il messaggio del 4 marzo e’ chiaro: sono stati bocciati i governissimi, i governi tecnici, i governi di scopo”, dunque fa formato un governo tra chi ha vinto le elezioni.
“Come ho ribadito durante tutta la campagna elettorale, abbiamo ottenuto 11 milioni di voti su una posizione ben precisa che abbiamo ribadito al presidente anche sulla politica estera. Con noi al governo l’Italia restera’ alleata dell’Occidente nel Patto atlantico, nell’Unione europea e monetaria: e’ questo l’obiettivo”.
“Il fatto di non essere ne’ di destra ne’ di sinistra ci da’ un vantaggio: possiamo interloquire sulle cose da fare. Dall’analisi dei temi emerge che ci sono due soluzioni alternative per il contratto di governo che proponiamo: o la Lega o il Pd”. “Chiederò un incontro a Salvini e Martina e poi capiremo con quale forza politica ci sono più affinità”.
“Le mie aperture sono sincere. E non ho mai voluto spaccare il Pd, non ho chiesto una scissione interna e non ci permetteremmo mai di interferire con le loro dinamiche interne. Noi vogliamo parlare con tutto il Pd”. “L’Italia aspetta da almeno trent’anni alcune soluzioni a problemi enormi: come la corruzione, la disoccupazione, l’immigrazione, e l’esigenza di abbassare le tasse e snellire la burocrazia”.