“È l’allegria che aiuta i principianti
non certo la retorica
la presunzione in certi primi attori
è tipica.
Nel cartellone dei replicanti
il nome tuo ancora non c’è”
In quest’ultimo periodo tutti vogliono salire sul palcoscenico, tutti partecipanti allo sbaraglio, senza un’idea politica, un progetto culturale e soprattutto un programma politico che guardi ai prossimi decenni; siamo ancora a discutere della cittadinanza italiana, dei Comites e del CGIE.
Dove sono le politiche giovanili per fermare i flussi migratori, la valorizzazione delle piccole e medie aziende sui mercati internazionali? Siamo arroccati a un sistema vecchio, incapace di una visione ampia e univoca. Come si fa a pensare a una politica economica se l’80% delle risorse sulla promozione dell’Italia all’estero se ne va per pagare poltrone e modeste attività sparse, prive di coordinamento, come succede ad esempio nel settore agro-alimentare.
Vedremo in scena l’ennesima commedia all’italiana, qualche attore nuovo che cerca la ribalta, i soliti “Testi noiosi dialoghi penosi”, imbarazzante recita che cambia solo nella forma ma non nella sostanza. Alla fine della fiera, per gli italiani all’estero dopo la formazione del governo, destra, sinistra o M5S, rimarrà tutto uguale, come lo è stato dal 2006 ad oggi.
Noi come movimento stiamo costruendo un programma che va oltre le solite promesse da marinaio: la nostra visione parte dalla formazione di un gruppo coeso degli Italiani nel Mondo che sappia trovare l’accordo sulle leggi da portare all’approvazione in una battaglia comune; da soli non si va da nessuna parte, non abbiamo paura di confrontarci con tutte le forze politiche in campo; se ci sono proposte serie e valide si votano insieme.
NOI siamo chiamati a votare le leggi che fanno gli interessi degli italiani, Noi siamo rappresentanti del Popolo, anche di quelli che non ci hanno votato, questa e’ la nostra linea e tale rimarrà. Non a caso il nostro slogan è “Non chiediamoci cosa puo’ fare l’Italia per NOI, chiediamoci cosa possiamo fare NOI per l’Italia”.
Purtroppo siamo lontani da questa visione politica, non vediamo miglioramenti in tal senso e soprattutto non vediamo la volontà politica delle forze in campo di aprirsi al dialogo.
“Ancora troppe timide comparse
dal gruppo non emergono
se i figli d’arte, i furbi, i mestieranti, ostentano…”.
Discussione su questo articolo