Giuseppe Civati, leader di Possibile, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus e a proposito dell’incontro con Pisapia ha detto: “E’ andato bene, sono convinto che a sinistra ci voglia una lista sola, costruita intorno a un progetto politico e non intorno ai cognomi. Mi sono rotto i cognomi di questo. Serve uno spirito davvero costruttivo, vedo invece tanti esponenti politici della sinistra che stanno giocando alle divergenze parallele: siamo tutti d’accordo però dobbiamo distinguerci. Questo non fa bene nè a noi nè alla politica di questo paese”.
“Pisapia non lo vedo come un leader assoluto – ha aggiunto Civati -, lo vedo come un interlocutore in una fase politica in cui il Paese è diviso tra Renzi e altri partiti e c’è bisogno di figure capaci di unire il pezzo di Paese che non si sente rappresentato. iniziamo a parlare di cose concrete, di programmi, incontriamoci e facciamo un manifesto politico. Questo deve accadere all’inizio dell’autunno altrimenti arriveremo col fiatone alle elezioni e saremmo poco credibili”.
“Bersani dice che c’è una questione morale per Renzi e Boschi? Io dico che è una questione politica prima che morale – ha spiegato Civati -. Renzi è innamorato del potere, è diventato il simbolo del potere e questo l’ha fatto invecchiare politicamente. Nel suo libro non si parla di altro, solo di potere”. “Il governo Gentiloni è debole – ha affermato Civati -, ma proprio nella debolezza ha la sua forza. E’ un governo di fine legislatura, è un governo balneare dove Gentiloni non risente del caldo”.
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