Lo stop al provvedimento sullo ius soli spacca il Pd. Il ministro Graziano Delrio non è affatto contento: “Nessun male ci può venire dal riconoscere i diritti di ragazzi che sono già italiani”, sostiene. Dall’altra parta gli risponde il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: “Graziano Delrio #Italiapeggiore, insiste su Ius Soli tomba politica del Pd, non passerà mai!!!”, cinguetta su Twitter.
Nel Pd dunque tensione alta. Matteo Renzi, nel ruolo di segretario, prova a gettare acqua sul fuoco. “Deciderà il presidente del Consiglio Gentiloni cosa è giusto fare, noi lo sosteniamo”, assicura l’ex premier.
In Senato, comunque, i numeri per far passare la legge non c’erano. Con un voto sullo ius soli si rischia davvero di mettere in difficoltà l’intero esecutivo. Dal Nazareno l’invito e’ a evitare ogni possibile fraintendimento. La posizione di Renzi, ricordano, “non cambia ed e’ nota da tempo: pieno sostegno alla linea del governo” a cui spetta decidere se porre o meno la fiducia.
Ius soli, i nuovi italiani? Sarebbero in gran parte romeni, albanesi e marocchini
Il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina parlando alla Festa dell’Unità di Roma: “Credo che dobbiamo riconfermare in queste ore la volontà del Pd a lavorare fino all’ultimo minuto utile perchè lo Ius soli venga approvato in legislatura e che si compia questo passo fondamentale”.
Oltre al tema della cittadinanza, c’è poi quello che riguarda la legge elettorale. La minoranza di Andrea Orlando e’ pronta a fare una proposta che dovrebbe fare perno su un impianto proporzionale corretto, con un premio di coalizione al posto del premio alla lista. Un modello su cui potrebbe convergere un largo schieramento di forze. Tuttavia, nei corridoi del Palazzo si mormora che sulla legge elettorale non saranno fatti passi avanti prima delle elezioni siciliane, occasione per contarsi e “pesarsi”.
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