Laura Garavini, deputata Pd eletta nella ripartizione estera Europa, deve essere impazzita. Sì, proprio così, deve avere perso di colpo l’uso della ragione. Altrimenti non si spiegherebbero le sue recenti dichiarazioni, pronunciate nel corso di un incontro con il Circolo PD di Ginevra. Dichiarazioni che non fanno bene al Partito Democratico, soprattutto in questo periodo, nel quale il risultato elettorale in Sicilia fa ancora male.
L’arma segreta di Garavini per chiudere la legislatura in bellezza? L’approvazione dello ius soli, ovvero regalare la cittadinanza italiana agli immigrati. Cittadinanza italiana “a un milione” di persone, come sottolinea l’onorevole.
Dunque, vediamo: Laura Garavini vuole dare la cittadinanza italiana a un milione di persone che non hanno nelle loro vene neppure una goccia di sangue italiano, mentre per una intera legislatura, e ancora adesso, si dimentica di centinaia di migliaia di discendenti di italiani all’estero che sono già italiani, loro sì, ma ai quali l’Italia, per un motivo o per un altro, non riconosce la cittadinanza italiana.
Che strano. Eppure Garavini siede su una comoda poltrona in Parlamento perché i voti li ha presi dagli italiani nel mondo, non dagli immigrati in Italia.
Che dire poi di tutti quei discendenti di emigrati italiani che per ottenere un appuntamento in consolato per la pratica di cittadinanza devono aspettare anni? A loro non pensa Garavini? No, loro sono i dimenticati; a quanto pare per il Pd esistono solo gli immigrati.
Ecco cosa ha detto la deputata a Ginevra: “Approvare lo Ius soli significa dare la cittadinanza a bambini e ragazzi sotto i 18 anni che, di fatto, italiani lo sono già”. Non è vero, molto di loro non sono affatto italiani. La maggior parte, non lo è. Vivono in Italia, non sono italiani. A casa loro non si parla italiano, non si mangia italiano, non si prega lo stesso dio che si prega nelle nostre case.
Laura Garavini se voleva dare l’ennesima mazzata al Pd ha trovato il modo giusto per farlo. Gli italiani non vogliono lo ius soli, questa legge è dannosa per il nostro Paese e va lasciata morire.
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