Marco Fedi, deputato del Partito Democratico eletto all’estero, attacca l’On. Fucsia Nissoli, deputata eletta nel Nord e Centro America e residente negli Stati Uniti, che l’altro giorno è passata ufficialmente a Forza Italia, dopo avere cambiato più volte gruppo parlamentare nel corso della legislatura.
Il deputato residente in Australia è arrabbiatissimo per il passaggio di Nissoli con il partito di Berlusconi. Non per il cambio di casacca in sè, ma per il modo in cui l’ha fatto, nascondendosi dietro il ddl ius soli, quello sulla cittadinanza agli immigrati.
Fedi spiega: “Con tutto il rispetto – e parlo di rispetto umano, ma zero dal punto di vista politico – la signora Fucsia Nissoli ha fatto tanti passaggi in Parlamento e questo ultimo non mi sorprende. Però non doveva giustificare questo suo ennesimo cambio di gruppo con quelle sciocchezze che ha detto sulla cittadinanza. Mi sorprende inoltre che qualcuno come lei, che ha conosciuto gli italiani all’estero, non sostenga le ragioni dello ius soli; forse perché non è una vera emigrante, forse perché tra gli italiani nel mondo ci ha vissuto poco. Comunque le auguro buona fortuna, spero che perda alle prossime elezioni”.
A Fedi chiediamo di scattare la fotografia della situazione politica italiana dopo i ballottaggi: “La mia fotografia è semplice”, risponde il deputato, “abbiamo riportato una sconfitta che pesa su tutto il Pd”.
“La responsabilità di risollevare il partito in questo momento è nelle mani di Renzi, che ha vinto le primarie e ha la responsabilità di riportare il Partito Democratico a quello che era solo poco tempo fa. C’è bisogno di ricostruire, per trovare un modo di essere democratici insieme. Comunque, che Renzi possa essere ritenuto responsabile di questa sconfitta lo trovo eccessivo. Addossare la responsabilità a Renzi della sconfitta in queste consultazioni locali mi sembra, inoltre, sbagliato”.
Allora chi è il responsabile?
“Siamo tutti noi responsabili, la sconfitta pesa su tutti noi. Ci siamo lasciati trascinare da una polemica interna, abbiamo trascorso dei mesi a parlare solo di leadership senza mai affrontare temi reali, quelli che sono più vicini alla gente. E quando lo abbiamo fatto abbiamo ripreso in mano lo ius soli, forse nel momento peggiore. Lo ius soli va fatto, sia chiaro, in maniera energica e risolutiva; noi siamo classe dirigente, dobbiamo assumerci la nostra responsabilità.
Arriva oltre confine l’eco del risultato delle Amministrative?
Sicuramente in qualche misura sì. C’è preoccupazione, perché c’è un forte segnale di astensionismo. Questo pesa su tutto e su tutti.
Gli italiani all’estero possono essere influenzati dal risultato di queste elezioni?
Ho qualche perplessità su questo. Chi vota all’estero è fortemente orientato a cambiare l’Italia e a farlo in maniera più radicale degli italiani residenti nello Stivale. Dunque, così come non ha avuto alcun effetto la campagna denigratoria sul referendum costituzionale, non lo avrà nemmeno il risultato di questi ballottaggi. Secondo me a questo punto il problema è capire in che modo bisognerà cambiare l’Italia.
A questo punto che succederà?
La confusione politica è grande. Non sappiamo ancora quale sarà la legge elettorale, questo causa una oggettiva situazione di difficoltà in cui i partiti politici si ostacolano a vicenda.
Come ne usciamo?
Bella domanda. Viviamo un vero e proprio caos politico.
Ce lo descriva.
Il Pd stenta a riprendersi da questa situazione interna, che ci ha logorato tutti molto, abbiamo avuto alcune difficoltà alle amministrative; dall’altra parte c’è un centrodestra che si riprende nei voti ma solo a livello amministrativo locale, è molto diviso, e non ha una vera e propria guida identificabile, identificata. E poi c’è un M5S che ancora in Parlamento e nella propria azione quotidiana è solo alla ricerca del caos istituzionale. Beh, in questa condizione oggettivamente complicata, chi guarda all’Italia dall’estero lo fa con preoccupazione. Come ne usciremo? Io spero alla meglio.
Dunque ha ragione l’On. Ricardo Merlo, presidente del MAIE, quando dice che alle prossime elezioni non vincerà nessuno?
Ha ragione Merlo nel dire che alle prossime elezioni senza un premio di maggioranza e una legge elettorale innovativa si consegnerà il Paese alle vecchie logiche spartitorie in cui bisognerà decidere sotto un tavolo cosa fare; e in questo senso mi pare facile fare pronostici. Se così staranno le cose, il risultato del voto estero al Senato potrà essere determinante.
Merlo (MAIE) dal New Jersey, “in Italia alle prossime elezioni non vincerà nessuno” [VIDEO]
Tutti al voto con la legge proporzionale e poi grande coalizione Renzi-Berlusconi?
Non dico questo. Dico no all’ingovernabilità. Se l’alternativa è andare a nuove elezioni e ripetere ciò che è accaduto in Spagna, io dico facciamo un governo di larghe intese. Noi siamo alternativi al centrodestra, ma il Paese va governato.
L’aria che tira a Roma a proposito di elezioni è sempre la stessa, si vota nel 2018?
E’ sempre la stessa aria, che tra l’altro io ho respirato fin dall’inizio. E’ quella anche perché non esistono le condizioni per andare al voto prima. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è in Canada, poi visiterà altri Paesi e mi auguro verrà anche in Australia. Lui e la nostra Costituzione sono le nostre guide. Qualcuno vorrebbe spiegarmi perchè si dovrebbe andare a votare a novembre? Tra l’altro in piena legge di bilancio. Secondo me c’è qualcuno che promuove e diffonde certe cose, perché magari ci spera.
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