Renato Brunetta è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus e sull’ipotetico ritorno di Alfano in Forza Italia il capogruppo azzurro ha detto: “Ricordo a me stesso che Alfano e tanti altri parlamentari che in questi anni hanno lasciato Forza Italia, una novantina tra Camera e Senato, erano stati tutti eletti sotto la sigla ‘Berlusconi Presidente’, sono arrivati in Parlamento tutti con i voti di Berlusconi. Adesso se c’è una fase, come c’è, di nuova attrazione da parte di Berlusconi nei confronti del mondo del centrodestra questo è un fatto assolutamente positivo, da salutare positivamente. Braccia aperte, certamente. Attenzione però, braccia aperte selettive, non nei confronti di tutti. Io penso che il nostro popolo, il popolo del centrodestra, il popolo fedele, il popolo che non ha mai avuto dubbi, mal capirebbe ritorni come quelli di Alfano, e quindi non ci saranno questi ritorni”.
Sul centrodestra: “Dobbiamo tornare al 94 aggregando tutti quelli che ci vogliono stare. Sotto la guida di Berlusconi, dentro al Partito Popolare Europea, dentro l’Europa, dentro una costruzione europea solidale, della crescita, evolutiva, non quella dei compiti a casa, del sangue sudore e lacrime e dell’egemonia tedesca. Per far questo dobbiamo essere rivoluzionari. E lo saremo. Abbiamo passato momenti difficili, l’ingiusta e inaccettabile estromissione di Berlusconi dal Senato, ora aspettiamo con grande fiducia la corte di Strasburgo che si riunirà a novembre e da quel momento ritornerà la forza propulsiva di Forza Italia dentro al centrodestra, centrodestra che già ora è la forza maggioritaria del Paese, con il 34% accreditato dai sondaggi. Tutti insieme possiamo facilmente arrivare oltre il 40% e vincere le elezioni politiche, con qualsiasi legge elettorale”.
Sullo Ius Soli: “Credo che Gentiloni se sarà saggio non forzerà su questo tema. Non hanno i numeri. Se uno vuole suicidarsi faccia pure. Ma come fa un Presidente del Consiglio a fare una forzatura non avendo i voti al senato e avendo di fronte tra l’altro una legge di bilancio che doverosamente dovrà essere fatta e applicata entro l’inverno? Il Paese non è d’accordo con lo ius soli. Per ragioni di merito e tempistica. C’è in corso un’invasione in Italia. Se Gentiloni vuole suicidarsi si accomodi, metta la fiducia al senato sullo ius soli e cadrà. Però cadendo non è che si va ad elezioni anticipate, ci sarà un altro Governo che responsabilmente farà la legge di bilancio e che porterà l’Italia a nuove elezioni a fine inverno, inizio primavera, nel 2018”.
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