Roberto Bartolucci si trovava in Brasile, a Fortaleza, come faceva ogni anno a ottobre. Dei frutti di mare comprati in un chiosco sulla spiaggia, i dolori addominali, il ricovero all’ospedale e poi la morte. Ucciso da un male folgorante: una setticemia.
Il nostro connazionale, di origini venete, aveva 50 anni compiuti meno di un mese fa. La sorella gemella, Raffaella, avvocato mestrino, ricorda: “Li avevamo festeggiati insieme il 24 settembre scorso”. Poi la partenza per il Brasile: arrivato il 2, sarebbe rimasto fino a fine mese. Ma la tragedia l’ha colpito prima.
Roberto si sarebbe sentito male mercoledì scorso dopo un normale pranzo: frutti di mare in un chiosco sulla spiaggia, appunto. Ma forse quei frutti di mare non erano stati conservati a dovere…
Il ricovero in una clinica privata dopo il forte mal di pancia. La telefonata in piena notte a casa, in Italia: “Suo figlio si è sentito male, lo hanno ricoverato in ospedale”. Si fa sentire anche il Consolato italiano in Brasile: “Lo hanno trasferito in una clinica privata, dove lo cureranno meglio”.
La sorella gemella chiama immediatamente, ma dall’altra parte del telefono una voce dà la notizia tremenda: “Roberto Bartolucci è morto poco fa”.
Discussione su questo articolo