Silvio Berlusconi lavora per “rinnovare radicalmente la nostra squadra parlamentare e di governo”. In una lunga intervista rilasciata al Giornale, l’uomo di Arcore sottolinea: “Io nella vita sono sempre stato un costruttore, in qualunque campo mi sia impegnato. E un costruttore rinnova per essere in sintonia col Paese. Gli sfasciacarrozze invece rottamano”.
Il leader di Forza Italia sta già studiando possibili liste per le prossime Politiche e sta seguendo pochi ma precisi criteri: “Meritocrazia per chi ha ben lavorato in questi anni e rinnovamento”.
Sente “il profumo della vittoria” il Cavaliere, “ma soprattutto sento la sofferenza degli italiani, insicuri a casa loro, vessati dalle tasse, sfiduciati dalla politica e dall’antipolitica. E sento una grande responsabilita’. Sempre piu’ italiani chiedono a me, a Forza Italia, al centrodestra, di cambiare radicalmente le cose che non vanno nel nostro Paese. Di porre fine all’oppressione fiscale, all’oppressione burocratica, all’oppressione giudiziaria. Per fare questo non bastano riforme, occorre una vera e propria rivoluzione liberale, ovviamente incruenta, ma non per questo meno radicale. Noi siamo moderati nel linguaggio e nei metodi, ma le nostre idee sono per un cambiamento profondo, radicale, nel modo di governare l’Italia, ma anche nei volti ai quali affidare questo compito”.
LEADERSHIP DEL CENTRODESTRA
La leadership del centrodestra? A chi prenderà più voti. “Nelle grandi democrazie – sottolinea il Berlusca – funziona così: quando governa una coalizione normalmente è il partito più forte di quell’alleanza ad esprimere il premier. Il centrodestra tutto unito dopo le elezioni proporrà quindi al capo dello Stato il nome indicato dalla forza politica che avrà il maggior consenso. Invece di inutili primarie, viziate da brogli ed episodi di malcostume, questo mi sembra un metodo assolutamente democratico: scelgono i cittadini, con il voto. E davvero ora che gli italiani possano farlo: da troppi anni si alternano governi mai votati dagli italiani”.
LEGGE ELETTORALE
Berlusconi non rinuncia all’idea di una nuova legge elettorale: “Chi si assumesse la responsabilità di andare a votare con questa legge elettorale rischia di essere il protagonista di una delle peggiori crisi che l’Italia abbia mai avuto: impossibilità di far nascere un governo, fibrillazione dei mercati, perdita di credibilità internazionale”. Da Renzi, sottolinea il Cav, sulla riforma elettorale “al momento non vedo alcuna iniziativa politica concreta. Finite le vacanze spero che abbia uno scatto da leader”.
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Questa legislatura, rimarca Berlusconi, il quale ribadisce l’appoggio a un sistema tedesco adattato alla situazione italiana, è “fallimentare. Il Pd ha fallito in tutti questi anni: da quando con un incruento colpo di Stato ha abbattuto il nostro governo nel 2011, l’ultimo scelto davvero dagli italiani, le cose sono andate sempre peggiorando”.
ELEZIONI IN SICILIA
A proposito delle elezioni in Sicilia, “sarebbe ragionevole convergere sul candidato che abbia le caratteristiche piu’ adatte non solo a vincere ma a garantire ai siciliani cinque anni di buon governo”. Tuttavia, evidenzia Berlusconi, eventuali divisioni non minerebbero l’unita’ del centrodestra a livello nazionale. L’ex premier auspica “il formarsi di liste civiche di centro con cui allearsi a livello nazionale. Ma una coalizione e’ anche un vincolo di serieta’ nei confronti del nostro popolo, non un Colosseo senza porte dove entra ed esce anche chi ha sostenuto i governi di questi anni”, sottolinea.
E poi l’annuncio: “D’ora in poi non sara’ consentito l’ingresso in Forza Italia a chi, eletto nel centrodestra, ha sostenuto governi di sinistra”.
Nel mese di agosto il leader azzurro non resterà fermo. “Ho incontrato – spiega Berlusconi – e continuerò anche nel mese di agosto ad incontrare i vertici di molte categorie produttive: a tutti propongo di indicarci persone che ritengano adatte e disponibili ad impegnarsi direttamente con noi, in Parlamento e al governo, in una scommessa decisiva per cambiare l’Italia. Da parte nostra c’è l’impegno a trasformare in progetti di legge i temi che stanno più a cuore alle singole categorie, naturalmente non in contrasto con i nostri valori liberali e con l’interesse pubblico”.
L’ATTACCO A GRILLO
Il leader di Fi si dice certo che Grillo non avra’ successo alle prossime politiche “perche’ gli italiani votano con testa e con le tasche come e’ giusto che sia. Grillo al governo significherebbe tasse ancora piu’ alte sulla casa, una imposta patrimoniale immediata, tasse di successione a livelli stratosferici, addirittura al 45 o al 50%. Insomma, una decrescita infelice e angosciante”.
NO ALLA RASSEGNAZIONE
“Se devo essere sincero, l’avversario più insidioso è la rassegnazione e la delusione degli italiani. E non è retorica o un modo per eludere la domanda. Il vero nemico che voglio combattere è quel dato angosciante che vediamo ogni volta che escono dei risultati elettorali: il 40-45% di italiani che non è più andato a votare. Ovviamente loro non sono colpevoli di nulla, anzi hanno moltissime ragioni per essere delusi dalla politica. La mia sfida non è battere Renzi o Grillo, è restituire alla maggioranza naturale degli italiani la fiducia nella possibilità di cambiare radicalmente le cose nel nostro Paese. Un paese dove la metà degli elettori non vota non è una vera democrazia”.
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