Silvio Berlusconi, in una lunga intervista a Repubblica, tornato alla grande sulla scena politica (“io non me ne sono mai andato”, direbbe lui), si dice pronto alle prossime sfide elettorali: alle Politiche, assicura, sarà il centrodestra a vincere.
Il Cav spiega l’alleanza con Alfano in Sicilia, una questione soltanto locale. Infatti, “sul piano nazionale il problema non si pone. Il partito di Alfano in questi anni ha mantenuto in piedi due governi di sinistra, che non sono stati scelti dai cittadini e che oggi presentano un bilancio desolante su tutto”. Appunto. Ecco perché, sottolinea il leader di Forza Italia, “non avrebbe alcun senso collaborare con chi ha ridotto il Paese in queste condizioni”.
“Altra cosa – prosegue – sono le realta’ locali, in molte delle quali governiamo noi del centrodestra. Se questo potra’ accadere anche in Sicilia, per battere sia la disastrosa gestione uscente della sinistra, sia l’incubo che una regione cosi’ importante possa cadere in mano ai grillini, credo sia un bene per i siciliani. Io lavoro sempre per unire, mai per dividere”.
Per quanto riguarda il tema della legge elettorale, “ha ragione il capo dello Stato, non è pensabile andare al voto con due sistemi contraddittori fra Camera e Senato”, evidenzia il Cavaliere, che non abbandona l’idea di disegnare una nuova legge elettorale. Renzi, ricorda l’uomo di Arcore, “ha detto che è pronto a cambiare la legge con l’accordo di Grillo e Berlusconi”. Bene, “lo prendo in parola. Una legge elettorale con queste caratteristiche esiste già, votata due mesi fa in commissione alla Camera. Si sono espressi a favore non soltanto Grillo e Berlusconi, ma anche Salvini e lo stesso Renzi. Non capisco perchè non si possa ripartire da lì: un sistema di tipo tedesco adattato alla situazione italiana”.
Berlusconi parla anche dell’emergenza immigrazione: “A quanto pare il governo sta per imboccare dopo tanti anni una strada simile a quella che avevamo seguito noi: un accordo con le autorità libiche per bloccare le partenze. Bisogna però vederne bene i termini – aggiunge – per ora c’è una certa confusione tra annunci e smentite da parte libica ma anche da italiana. Valuteremo senza pregiudiziali, ma voglio essere molto chiaro: ha senso mandare le navi militari – che fra l’altro opererebbero senza una copertura internazionale – solo se avranno il potere di riportare in Libia, dopo averli soccorsi in mare, coloro che tentano la traversata. Mai più taxi del mare. Spero che il governo non stia prendendo in giro un’altra volta gli italiani”.
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