Torna alta la tensione tra Forza Italia e la Lega. “Sospendiamo qualsiasi tavolo e incontro con Silvio Berlusconi – fa sapere Matteo Salvini – finché non avremo spiegazioni ufficiali sul voto contrario di Fi all’iter veloce per la legge Molteni che cancella lo sconto di pena per i reati gravissimi”.
Berlusconi taglia corto, “sono solo capricci” del capo dei leghisti. Il Cavaliere avverte: “Non dovete sopravvalutare i capricci di Salvini, quando ci si siede al tavolo è ragionevole e sa cambiare idea”.
Non è finita qui. Invitato alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa, Berlusconi dice che, nel caso in cui non ci fosse una maggioranza in grado di governare dopo il voto, la soluzione “più corretta sarebbe quella di continuare con questo governo e di consentire un’altra campagna elettorale non brevissima, di almeno tre mesi, che possa permettere ai partiti di far conoscere agli elettori i loro programmi”. Apriti cielo, parole che sono come pietre in faccia alle camicie verdi.
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Sostegno a Gentiloni? “Noi non vogliamo tradire gli elettori, basta saperlo prima – tuona Giancarlo Giorgetti braccio destro di Salvini – Noi mai con Gentiloni”.
Insomma, nel centrodestra è caos. Ciò che non vuole l’uomo di Arcore: “dovremmo evitare polemiche sterili e dare l’immagine di una coalizione unita”, sbotta Berlusconi coi suoi. E in serata in una nota precisa: “Leggo interpretazioni fantasiose su una mia affermazione di questo pomeriggio alla presentazione del libro di Bruno Vespa. In realta’ ho detto una cosa assolutamente ovvia: io sono sicuro che nella prossima legislatura ci sara’ una maggioranza di centro-destra che esprimera’ un governo. Ho aggiunto che se pero’ – per ipotesi teorica, formulata da chi mi intervistava – questa maggioranza non ci fosse, e quindi un nuovo Governo non si potesse formare, si dovrebbe tornare a votare dopo tre mesi. In questo caso, rimarrebbe evidentemente in carica il Governo Gentiloni, per il disbrigo degli affari correnti”. Insomma, si evidenzia nella nota, alla fine è proprio “quanto prevede la Costituzione, non un’indicazione politica, nè tanto meno un auspicio”.
Il leader di Forza Italia in conclusione non si risparmia una frecciatina ai leghisti: “Mi dispiace che politici che dovrebbero essere esperti non conoscano il funzionamento delle Istituzioni”.
Nel frattempo Berlusconi procede per la propria strada. Vuole rinnovare il partito, almeno il 50% dei parlamentari azzurri al prossimo giro resteranno a casa. “Ma molti hanno detto di non volersi ricandidare”, fa sapere lui.
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