Finalmente ha riaperto l’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo. “La comunità italiana ha vinto perché è stata unita nel portare avanti la battaglia”, sottolinea Angelo Viro, vicepresidente di Casa de Italia e consigliere Comites in quota MAIE. “Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma abbiamo voluto comunque difendere i nostri diritti di cittadini italiani fino all’ultimo. Il diritto ad avere una sede diplomatica di primo livello in un Paese dove è fortissima la presenza di connazionali e dove operano centinaia di imprese tricolori”, sottolinea l’esponente del Movimento Associativo Italiani all’Estero raggiunto telefonicamente da ItaliaChiamaItalia a Santo Domingo.
Durante l’evento in occasione della riapertura dell’Ambasciata, Viro ha riconsegnato a Livio Spadavecchia, Incaricato d’Affari, la bandiera italiana che Casa de Italia aveva custodito dopo la chiusura della sede. “Riconsegnare la bandiera ha rappresentato un momento altamente simbolico: l’Italia torna ad essere presente a tutti gli effetti in terra dominicana. Siamo felici del risultato, orgogliosi della lotta portata avanti, come Casa de Italia in questi ultimi due anni, e come MAIE, come Comites, in nome di tutta la comunità italiana residente nell’isola Hispaniola”.
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L’Ambasciata tuttavia non potrà offrire, da subito, i servizi consolari di cui gli italiani hanno tanto bisogno. “Ci vorrà del tempo – spiega Viro – perché la sede diplomatica torni ad essere efficiente al cento per cento, tuttavia il passo più importante è stato fatto. Le porte della nostra ambasciata sono state riaperte. Il comitato Ad Hoc per la riapertura organizzato da Casa De Italia ha speso tempo, soldi, ci abbiamo messo il cuore e abbiamo vinto. Qualcosa che come italiani residenti nella RD ci renderà fieri per sempre”.
E adesso? “Siamo in attesa della nomina del nuovo ambasciatore”, risponde Viro a Italiachiamaitalia.it, “siamo pronti ad accoglierlo nel migliore dei modi, certi che ci chiederà la massima disponibilità e collaborazione per aiutarci a ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e comunità. Ce n’è davvero tanto bisogno”.
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