Due adolescenti su dieci vanno sui siti porno e i loro genitori nemmeno lo sanno. Una indagine della Università di Genova rivela i dati: il 20% dei 13enni liguri ha visitato un sito porno almeno una volta, ma solo l’8% delle madri ne è a conoscenza.
Non è finita qui. Un tredicenne su due ha ammesso di avere ceduto propri dati sensibili, come numero di telefono o indirizzo, a degli sconosciuti incontrati sul web.
Nello studio sono stati coinvolti 1.072 studenti appartenenti a 10 istituti comprensivi e 921 madri, per una popolazione complessiva di riferimento di circa 12.000 persone.
Dei 92 ragazzini che hanno dichiarato di essere stati infastiditi da un adulto, il 44% ha ricevuto la richiesta di invio di una foto generica, il 20% di una foto di nudo mentre nel 17% dei casi l’adulto ha inviato una propria foto di nudo. Nel 30% delle situazioni c’e’ stata una richiesta di incontro reale mentre nel 60% dei casi i messaggi sono continuati contro la volonta’ dell’adolescente.
Il commissario Agcom Francesco Posteraro: “La rivoluzione digitale e’ una tappa fondamentale della storia del progresso umano, ma non bisogna mai dimenticare che Internet e’ un mezzo e come tale indifferente ai contenuti che veicola: la potenza del mezzo, per quanto lo renda utile altrettanto lo rende pericoloso. E’ evidente che questi pericoli si moltiplicano per le giovani generazioni”.
Compito delle istituzioni, per Posteraro, “e’ impegnarsi in un’opera di educazione digitale per far si’ che tutti siano consapevoli delle dinamiche anche negative che l’uso del mezzo puo’ generare. L’educazione presuppone la conoscenza: la repressione serve poco, quello che serve e’ far comprendere”.
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